giovedì 21 luglio 2011

Biofuel, the paradox

Non c'è pace per chi vuole salvare il pianeta. Greenpeace denuncia il paradosso dei biocarburanti, da risorsa rinnovabile a minaccia per l’ambiente. Colza, soia e olio di palma, accelerano la deforestazione e il cambio d’uso dei suoli indiretto. L’allarme, lanciato dalla più famosa associazione ambientalista del pianeta, arriva a seguito di un’indagine effettuata su 92 campioni di diesel, di diverse compagnie, prelevati nelle stazioni di servizio di nove Paesi europei. Al termine dell’analisi, effettuata in Germania, è risultato che il diesel utilizzato in Europa viene regolarmente miscelato con i biocarburanti prodotti da colza, soia e olio di palma. “I più dannosi”, secondo gli studi di Greenpeace. Di chi è la colpa? Secondo gli ambientalisti, dovrebbe essere l’Europa, attraverso apposite leggi, a pretendere una distinzione tra i biocarburanti che aiutano il clima e quelli che invece sono un pericolo per il Pianeta. Il motivo? L’associazione richiama alcune valutazioni ufficiali dell’Unione Europea, secondo cui la produzione di biocarburanti da queste colture accelera la deforestazione e il cambio d’uso dei suoli indiretto. Per produrre cibo dovremo comunque deforestare altrove. “Questo, spiega Greenpeace, li rende più dannosi per il clima dei combustibili fossili”.

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