sabato 16 luglio 2011

Spotify, cloud in U.S.A.

Dopo la conferma nei giorni scorsi Spotify sbarca negli Stati Uniti, il servizio per lo streaming di musica attraverso la Rete è infatti disponibile negli States grazie agli accordi stretti con EMI, Universal, Sony e Warner, i quattro colossi dell’industria musicale a stelle e strisce. Parte dunque in questi giorni l’offensiva ad Apple, Google ed Amazon per la musica in "the cloud". In ballo c’è la spartizione di un mercato ancora in fasce ma in grado di rivoluzionare il mondo della musica digitale. Per conquistarne la più ampia fetta, Spotify propone ai propri utenti tre diverse offerte. Free, nessun canone, ciascun utente ha a disposizione 20 brani musicali al mese, esclusivamente da sistemi desktop. Unlimited, canone mensile pari a 5 dollari, musica illimitata, accesso esclusivamente da sistemi desktop. Premium canone mensile pari a 10 dollari, musica illimitata sia dal client desktop che da quello mobile. In questo modo, dunque, Spotify permette di assaggiare la propria offerta in maniera gratuita ed eventualmente passare alla versione completa in base alle proprie necessità. Il canone mensile, inoltre, potrebbe rappresentare il vero punto di forza del servizio. Sebbene un anno di accesso a Spotify risulti economicamente più costoso rispetto a quello di altri strumenti, la possibilità di accedere potenzialmente ad ogni brano presente nel catalogo delle 4 major coinvolte per 5 dollari al mese potrebbe stuzzicare l’interesse di molti utenti, attraendo a sé nuovi iscritti e allo stesso tempo dando un importante schiaffo alla pirateria. L’arrivo di un nuovo concorrente potrebbe inoltre accendere ulteriormente una competizione che già nel corso di questi mesi sta vivendo importanti cambiamenti, l’introduzione di iTunes Match da parte di Apple ha infatti rapidamente cambiato le carte in tavola, spingendo Amazon a rivedere la propria offerta per renderla ancora più appetibile agli occhi degli utenti. Se sarà guerra lo scopriremo tra un pò.

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