martedì 31 maggio 2011

lunedì 30 maggio 2011

Dèjà vu

E dunque ci siamo di nuovo!! Il vecchio detto:”L’assassino torna sempre sul luogo del delitto”, sembra valere anche per i DALLAS MAVERICKS ed i MIAMI HEAT che a partire da Martedì notte si sfideranno per la conquista dell’anello NBA, cosa già avvenuta nel 2006. Davvero curioso come entrambe le squadre abbiano disputato (compresa quest’ultima) solo 2 finali NBA, ed in entrambi i casi, sono stati sempre loro i contenders. Della sfida di 5 anni fa, sono rimasti da una parte Wade e Haslem, mentre dall’altra Nowitzki, Terry e gli incubi di una finale che sembrava già vinta: avanti 2-0 nella serie, (e di 7 punti a poco più di 6 minuti dalla fine di gara 3..) i Mavericks andarono letteralmente in tilt e persero tutte e 4 le sfide successive). Per quello che vale, cioè meno di 0, le due gare di Regular Season sono state vinte dai texani, ma quella era tutta un’altra squadra. Il secondo violino dei Mavs  allora, era Caron Butler e si aspettava con grande fiducia,  il ritorno del francese Beaubois, che nei piani di coach Carlisie avrebbe dovuto dare una grossa mano al reparto piccoli (Kidd, Terry, Barea) del suo Team. Invece nel frattempo, Butler si è fatto fuori da solo il 1° gennaio rompendosi i tendini del ginocchio, con il risultato che il 2° marcatore della squadra rimanesse ancora “The Jet”, e il francese una volta tornato dalla frattura al piede della scorsa Estate, ha dato sfoggio di se in senso negativo con un serie di prestazioni davvero brutte, per poi finire infortunato (di nuovo!) ed ai margini della squadra proprio prima dell’inizio dei Play Off. I grandi favoriti nemmeno a dirlo, sono i floridiani che possono contare tra le loro fila sull’apporto di tre stelle (ok, diciamo 2,5 per l’esattezza) di prime grandezza come Wade, James e Bosh cosa che già ad inizio anno ha fatto storcere il naso sia alle vecchie stelle di questo gioco (Jordan in primis), sia all’NBA stessa. In attacco sembra proprio non esserci partita, perché se da un lato i magnifici 3 “assicurano” in media circa 70 punti a referto, dall’altra il solo Nowitzki ha uno score regolare di 30 punti a partita (almeno in questi straordinari, finora per lui Play Off). I compagni del tedesco, da Terry (il vero ago della bilancia di tutta la serie a mio modesto parere) a Marion, passando per Peja (quest’ultimo letteralmente scomparso dopo l’ottima serie con i Lakers) fanno della discontinuità la loro prerogativa principale e non si può contare sempre sulle loro prestazioni. Diverso invece, il discorso per quanto riguarda la difesa, dove il solo Chandler ha praticamente trasformato l’intensità difensiva di tutta la squadra di Dallas, diventata ormai una roccaforte soprattutto nei minuti finali delle partite. Sotto l’area pitturata anche qui vedo prevalere i Mavericks sia pur di poco, dove Chandler e Haywood coadiuvati in ogni caso da altri grandi rimbalzasti come Dirk e Marion dovrebbero prevalere su LeBron e Co. La panchina delle 2 squadre potrebbe fare la differenza: quella dei Mavericks è la migliore, per quanto mi riguarda, di tutta la lega, con Barea (splendido il rendimento del portoricano anche quando il gioco si è fatto davvero duro), Terry, Peja, Beaubois, Brewer (questi ultimi 2 praticamente inutilizzati nei Play Off ), ma quella degli Heat ultimamente sta sfoggiando grandi prestazioni a partire da Haslem e per finire con Miller (discontinuo però quasi quanto Peja). Se fossi comunque in coach Carlisie, penserei seriamente a far rientrare in rotazione Beaubois e Brewer, perché potrebbero dare una grossa mano in difesa su Wade e LeBron rispettivamente. Che senso ha portarsi in panchina Nahinmi e Cardinal e non 2 atleti che possono realmente darti qualcosa in più? Da più parti si sente dire che Caron Butler potrebbe ritornare per la finale, anzi diciamo che è ormai praticamente abile a giocare, ma non credo che Dallas potrà schierarlo in quintetto dopo 5 mesi di assenza e proprio in finale. Peccato perché, anche se è vero che le 2 partite di Regular Season non significano nulla, in questi 2 precedenti Butler marcò alla grandissima Lebron: James infatti, segnò in media solo 21 punti con una percentuale del 30,5 % dal campo, mentre lo stesso Butler ne segnò 18 di media però con il 54,2 % e i numeri diventano ancora più impietosi per il 23 se si considerano solo i minuti dove entrambi sono stati in campo. Insomma, non solo difendeva molto bene sul 23, ma lo attaccava risultando addirittura quasi più prolifico di lui. Alcune marcature sono quasi obbligatorie, tipo Marion che si occuperà prevalentemente di LeBron, e Stevenson/Kidd di Wade, ma chi dall’altra parte prenderà in marcatura WunderDirk?? Credo Haslem per la maggior parte del tempo alternato proprio da LeBron (sarebbe da pazzi farlo marcare da Bosh per quanto mi riguarda, quindi per questo prevedo che sia affidato al 23 in seconda battuta, e non all’1). Per il resto Chandler su Bosh (duello che promette scintille considerando i due tipi, uno bello tosto e l’altro sempre a lamentarsi di qualcosa), kidd/Barea vs Bibby/Chalmers. Un ultimo aspetto da tenere presente e che non riguarda considerazioni tecniche, è la voglia di vincere: per quasi tutti i giocatori di Dallas è l’ultima vera grande occasione della loro vita. Kidd ha 38 anni e molto probabilmente si ritirerà dopo questa serie (soprattutto se l’anno prossimo si materializzerà il lockout), Marion, Terry e Dirk sono avanti con l’età e potrebbero al massimo avere altri 2 anni di ottimo basket, dopodichè il sipario calerà anche su di loro. Per questo credo che i Mavs giocheranno con tutto quello che hanno in corpo, ci metteranno il cuore dall’inizio alla fine, così come si è visto dall’inizio di questa straordinaria avventura. Vedremo se essa avrà un lieto fine per i cowboys del Texas. Gli Heat avranno il vantaggio di giocare l’eventuale ultima sfida di Gara 7 in casa: le prime 2 partite della serie verranno giocate a Miami, quindi si volerà a Dallas per Gara 3 e 4. L’eventuale 5° partita, si giocherà ancora nella terra del vecchio Far West, mentre le eventuali Gara 6 e 7 si giocheranno di nuovo in Florida. Infine chiudo con il mio personalissimo pronostico: Heat troppo forti, troppo favoriti e troppo giovani rispetto ai Mavericks. Hanno il giocatore che dominerà il gioco e la lega per i prossimi 7-8 anni, ne hanno un altro che è  sicuramente tra i primi 5 del mondo. I Mavericks credo non avranno scampo. 4-1 per Miami, al massimo 4-2 se WunderDirk farà gli straordinari, e per i loro tifosi e soprattutto per loro stessi, se la sconfitta si materializzerà, ci saranno di nuovo lacrime di tristezza ancora più amare rispetto al 2006 perché come già detto prima, sarà la loro unica e ultima occasione di “indossare” l’anello…


Posted by Don

sabato 28 maggio 2011

The finals

Finalmente ci siamo, tra qualche giorno avrà inizio quello per cui 30 squadre lottano un intero anno, la rincorsa all'anello. Dopo una serie infinita di partite tra regular season e play offs, Lunedì notte ora italiana, Dallas e Miami daranno vita al sogno americano. E' inutile dire che sul parquet si affronteranno stelle di prima grandezza ma lo spunto interessante è che queste due squade si sono già affrontate 5 anni fa in una finale memorabile e strana allo stesso tempo. Dallas parte forte e si porta sul 2-0, il trionfo è vicino ma il destino gioca un brutto scherzo ai texani perchè gli Heat che all'epoca contavano anche su Shaq si svegliano e riescono a vincere gara 3. Una mosca bianca si pensa, e invece no. Wade, che sarà poi Mvp, tira fuori dal cilindro non il coniglio ma una serie di prestazioni da far invidia ai più grandi della lega e, anche con una serie di circostanze favorevoli tra cui qualche fallo di troppo a favore e un tiro di Payton in gara 4 che prima di allora non aveva mai segnato, capovolge la serie regalando il primo anello ai Miami Heat. A distanza di 5 anni alcuni protagonisti di quella serie si ritrovano a lottare di nuovo per lo stesso obiettivo ma chi sarà il vincitore è difficile dirlo adesso perchè questi play offs ci hanno insegnato che soprattutto quest'anno le cose non vanno sempre come da pronostico. Nowitzki e James saranno i protagonisti incontrastati ma il supporting cast di entrambe le squadre è di tutto rispetto e la panchina di una delle due compagini è più forte dell'altra per cui anche in questo caso non ci resta che metterci comodi, pop corn e bevande al seguito e goderci lo spettacolo più bello del mondo al suo massimo livello. Come sempre noi ci saremo...e voi?

venerdì 27 maggio 2011

Shhhhh...Lebron

Chicago ha la possibilità di allungare la serie e stancare Miami e parte decisa a regalare una vittoria ai suoi tifosi, Miami però non molla un centimetro e risponde a tutti i canestri dei padroni di casa e nel finale del primo quarto prende un pò di vantaggio chiudendo avanti di 4. Nel secondo periodo i punti di Korver (5) e Deng (18 7 e 4) riportano in vita i Bulls che arrivano anche alla doppia cifra di vantaggio con le stelle di Miami che giochicchiano ma senza far del male. Nel secondo tempo le cose non cambiano e i padroni di casa prendono sempre più fiducia allungando ancora e sfiorando i 15 punti di vantaggio grazie anche a Rose (25 8 e 5). Più passano i minuti e più il pubblico inizia a pregustare la vittoria ma a 2 minuti dalla fine si spegne la luce di Chicago e si accende quella di Lebron (28 11 e 6), il clima nel palazzo passa dal delirio alla paura e non si materializza lo spettro della sconfitta ma i canestri del 23 che in un battito di ciglia capovolge la gara. Tranne un canestro di Wade (21 e 6) fa tutto "The King", da due, da tre, l'ex stella dei Cavs fa quello che vuole e a pochi secondi dalla fine mette la tripla del sorpasso annichilendo paganti e avversari. Dopo 5 anni Miami ritorna in finale e trova proprio i Mavs che sconfisse in una serie che definire strana è poco. Rose ha forzato, Boozer è stato nullo e Noah dopo la prima gara è sparito, la corazzata che aveva dominato la regular season si è sciolta sotto i colpi di Miami che a differenza degli avversari è partita in sordina per poi ritrovarsi nel corso dei play offs. Ora manca l'ultimo step, chi sarà a farlo? Per saperlo restate in contatto. (watch)

giovedì 26 maggio 2011

Dirk, yet

Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare i Thunder scendono in campo agguerriti e mettono in difficoltà i padroni di casa che vengono sorpresi dall'agonismo degli avversari. La "Combo" di Oklahoma parte forte e regala qualche punto di vantaggio ai suoi ma col passare dei minuti i padroni di casa reagiscono e riprendono i fuggitivi chiudendo il quarto a -1 ma nel secondo periodo Harden (23 5 e 6) e Collison (12 e 12) danno un pò di vantaggio ai Thunder che però non riescono a scappare perchè Matrix (26 e 8) tiene a galla i suoi. Nel secondo tempo Westbrook (31 8 e 5) prova a dare la scossa ma Dallas non cede neanche questa volta, Dirk (26 e 9) e Terry (12) ribattono punto su punto ma Oklahoma conserva pochi punti di vantaggio che consentono di sperare ancora nel miracolo. Si arriva all'ultimo quarto con gli ospiti ancora avanti, Durant (23 e 9) prova l'allungo decisivo improvvisandosi passatore dal vertice dell'area, cosa mai provata prima per cui bravo Brooks, e per un pò sembra funzionare perchè Westbrook e Harden si inseriscono negli spazi lasciati dalla difesa e segnano canestri importanti ma la pacchia dura poco perchè grazie a Kidd (10 assist) e a Barea (14 e 5 assist) che mettono in moto il tedesco comincia il recupero che si concretizza a pochi secondi dal suono della sirena proprio con una tripla di "Wunderkid". Partita chiusa e tutti in finale. Oklahoma ha avuto il merito di averci provato e creduto ma l'inesperienza forse è stato il fattore principale che ha frenato la rincorsa di KD e compagni che contro una squadra di vecchie volpi non è stata in grado di gestire i momenti importanti. Come abbiamo già detto, questa estate ci vorrà un innesto di un certo peso e con un anno in più sulle spalle siamo sicuri che Oklahoma il prossimo anno sarà ancora li a lottare per quello che conta. (watch)

mercoledì 25 maggio 2011

Internet free...maybe


Vi avevamo già parlato in questo articolo (Internet au revoir), del tentativo folle del signor Bruni, in arte il Presidente francese, di controllare Internet con leggi ridicole e pericolose degne del peggior regime. In questi giorni a Parigi si sta tenendo il vertice organizzato dal novello Napoleone in cui si confrontano legislatori (miopi e poco lungimiranti) e guru del Web proprio sulla possibilità di mettere dei paletti alla rete. Oggi si sono confrontati Sarkò e Eric Schmidt (ex Ceo di Google), tra i due sono state scintille perchè entrambi credono nella necessità di un intervento a regolamentazione delle azioni degli utenti sul Web, ma le soluzioni proposte sono differenti sia dal punto di vista tecnico che in termini di visione. Sarkozy crede che occorra fare qualcosa dal punto di vista legislativo, mettendo i Governi sullo stesso fronte per concordare termini comuni di intervento. La proprietà intellettuale è ancora una volta al centro delle attenzioni del Presidente francese, già promotore della Hadopi, ed è su questo tema che si intende accelerare per giungere ad una tutela transazionale delle opere distribuite online. Schmidt ha invece proposto una sorta di “laissez-faire“, la tecnologia avanza in modo molto più rapido rispetto ai tempi della politica e per questo motivo dovrà essere la tecnologia a trovare le risposte ai problemi sollevati dall’innovazione. Questo, secondo l’ex CEO Google, deve essere il dogma su cui basare la tutela del copyright, la ricerca di nuovi contrappesi tecnici dovrà riequilibrare nel tempo la situazione, senza che scomposti interventi governativi possano far compiere pericolosi passi indietro al mercato. Cory Doctorow di Boing Boing annuncia invece la propria mancata partecipazione al G8 poiché considera l’evento "un tentativo di conquista da parte dei governi di una sorta di legittimità nel trattare i problemi della rete, legittimità non riconosciuta dall’utenza e dal mercato, legittimità che potrebbe essere pericolosa se trattata da regimi che sono in guerra con l’idea di una rete aperta e libera".

Miller and Lebron for game 4

Miami parte 4-0 ma Chicago reagisce bene e in pochi minuti si porta sul 15-8 e si va avanti cosi per tutto il primo tempo, botta e risposta con le due squadre che si alternano al comando. All'intervallo siamo 46-44 per gli ospiti con le stelle che hanno già un discreto bottino ma la gara non si è accesa completamente. Il secondo tempo si apre con con un parziale di 11-4 dei Bulls che provano l'allungo decisivo ma Lebron (35 6 e 6) ci mette una pezza, il quarto si chiude con gli ospiti sopra di 5 e l'inerzia tutta per i padroni di casa che nel quarto quarto ne approfittano e si riportano sotto grazie ai canestri di Miller (12 e 9) che finalmente ripaga l'investimento fatto in estate dalla squadra della Florida. Gli ultimi 7 minuti si giocano punto a punto con Boozer (20 11 e 3) e Rose (23 e 6 assist) da una parte e Lebron e Bosh (22 e 6) dall'altra ma nessuno riesce a spuntarla e si va all'over time. Miami prende il largo grazie a Bosh e Wade (14 e 5) e a nulla servono i canestri di Deng (20 e 8) e Bogans (6). Ancora una volta le difese l'hanno fatta da padrone, come dimostrano le statistiche, ma come sempre nelle sconfitte dei Bulls bisogna guardare i numeri del loro play che in questi casi sono disastrosi (8/27). Gli Heat ormai si chiudono a riccio quando Rose entra e lo costringono a diventare un passatore, cosa che non è al di la degli assist, per cui perde la sua pericolosità e la squadra perde gli equilibri non trovando alternative. Boozer e Noah sotto canestro fanno il loro lavoro ma Deng non si sta dimostrando all'altezza per essere il secondo violino nei momenti cruciali. Gara 5 si gioca a Chicago e probabilmente la vinceranno, ma ormai la serie ha preso la via della Florida. (watch)

martedì 24 maggio 2011

Libro della settimana

"La fabbrica del consenso. Ovvero la politica dei massa media" di Noam Chomsky, Edward Herman

 Nella pagina "Books" trovate la recensione.

Spionaggio industriale, roba da dilettanti


Qualche anno fa si parlava di spionaggio industriale per indicare l'appropriazione indebita di informazioni da parte di un'azienda ai danni di un concorrente, la letteratura in merito è ampia e si raccontano aneddoti degni di James Bond. Con il passare del tempo le tecniche di spionaggio si sono affinate ma si è anche avuta una evoluzione in ciò che si andava cercando per cui si è passati dai classici documenti considerati "top secret" ad altri tipi di segreti da carpire. L'anno scorso un gruppo di hacker ha bypassato più volte i sistemi di sicurezza che gestiscono i segreti del Nasdaq, il mercato borsistico elettronico americano. La cosa ha preoccupato non poco le autorità ed il governo ha subito messo alle calcagna dei pirati i servizi segreti. Non si conoscono bene i motivi di questi attacchi e si stanno valutando diverse ipotesi inclusi il furto di segreti industriali e un piano per danneggiare i mercati finanziari. Il Nasdaq subì un altro attacco informatico nel 1999, quando il sito venne modificato da un gruppo di hacker. L’azione venne rivendicata poche ore dopo e l'intrusione interessò il sito web della società, ma non i sistemi che gestiscono le migliaia di transazioni finanziarie che vengono compiute ogni giorno sui listini tecnologici. Secondo Tom Kellerman, ex responsabile della sicurezza informatica della Banca Mondiale, i pirati informatici negli ultimi anni si sono progressivamente concentrati sempre di più sulle istituzioni finanziarie e sui sistemi informatici che gestiscono le transazioni economiche dei listini di borsa. Nella maggior parte dei casi le violazioni non servono per dirottare quote di denaro o investimenti, operazione complicata e rischiosa, ma per raccogliere informazioni utili nel lungo periodo per fare qualche soldo sui mercati finanziari.

Dirk the difference

I Thunder devono vincere assolutamente per non andare sotto 3-1 e partono fortissimo. Nel primo tempo Durant (29 15 e 4) e Westbrook (19 8 e 8) prendono in mano la squadra e portano Oklahoma subito avanti, con il passare dei minuti sia arriva anche in doppia cifra di scarto e Dallas deve inseguire, il tedesco segna ma il resto della squadra non lo segue e per i Mavs si prospetta la sconfitta. Il secondo tempo si apre come si era chiuso il primo, i padroni di casa premono ancora sull'acceleratore e continuano ad allungare, Collison (12 7 e 3) quando non marca il suo avversario trova anche il tempo di mettere qualche punto e Perkins (6) e Ibaka (18 e 10) danno una mano sia in attacco che in difesa controllando Chandler (5 e 8) e Marion (7 e 4). Gli unici che si svegliano sono Kidd (17 5 e 7) e Terry (20 e 5). Nell'ultimo periodo i padroni di casa incrementano ancora il loro vantaggio e a 5 dalla fine siamo a +15, da questo momento il padrone della serie decide che si deve chiudere a Dallas e comincia un "one man show". Spaventoso! Dirk (40 5 e 3) ne mette 14 e in un amen è parità. La difesa di Dallas si chiude, i Thunder non segnano più e il vantaggio accumulato in precedenza è solo un ricordo, KD ha il tiro della possibile vittoria ma viene stoppato da Matrix, si va dall'altra parte per l'ultimo tiro ma Dirk sbaglia. Over time. Qui non c'è storia, dopo 2 punti del tedesco, Kidd e Terry chiudono la pratica e portano Dallas sul 3-1. Avventura chiusa per i giovani Thunder che hanno dimostrato di essere un'ottima squadra ma per fare l'ultimo salto serve ancora qualcosa, questa estate il general manager Sam Presti dovrà inserire un altro tassello a questo meccanismo quasi perfetto che ha creato negli ultimi 3 anni. Un rinforzo più l'esperienza acquisita in questi anni faranno bene ad Oklahoma che il prossimo anno sarà ancora li a dare fastidio e a giocarsi un posto in finale. (watch)

lunedì 23 maggio 2011

Bosh helps Miami

Chicago scende in Florida con l'intenzione di vincerne almeno una per riprendersi il fattore campo e per buona parte della gara i numeri consentono di crederci per davvero. Per tre quarti le due squadre vanno a braccetto senza che nessuna riesca a prendere un vantaggio significativo per tentare la fuga, si ribatte ad ogni canestro dell'avversario e le stelle fanno il loro dovere. Nell'ultimo periodo grazie ai canestri di Bosh (34 e 5), Miami prende un pò di vantaggio ma i Bulls provano a reagire con Rose (20 5 e 5) e Boozer (26 e 17). Niente da fare, gli Heat oltre a Bosh hanno Lebron (22 6 e 10) che nei momenti fondamentali mette la sua firma e con la buona prova di Wade (17 e 9) chiudono gara 3 a metà dell'ultimo quarto. Per Chicago buone prove anche per Gibson (11) e Deng (14 e 8) ma Noah in difesa ha fatto mancare il suo apporto e così il centro di Miami ne ha potuto approfittare per fare ciò che ha voluto regalando la vittoria ai suoi compagni. La rotazione degli Heat è stata solo di 8 giocatori ma hanno giocato con un'intensità difensiva spaventosa, hanno chiuso tutti i varchi limitando il pericolo numero uno dei Bulls e per buona parte della gara non solo lui. A Chicago è mancata la difesa e per una squadra che ne fa il suo credo è un segnale d'allarme, per difendere il perimetro hanno lasciato delle voragini a centro area dove si infilava chiunque con il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Si replica dopo domani e i Bulls devono trovare una soluzione altrimenti gli spettri dell'eliminazione cominceranno ad aleggiare sulle teste di Rose e compagni. (watch)

domenica 22 maggio 2011

Mavs edge Thunder

Partita strana che può costare l'accesso in finale per i Thunder. Oklahoma parte malissimo ed in poco tempo si ritrova sotto di 20. Gara chiusa nel primo quarto dopo perche Dallas parte fortissimo e i Thunder sbagliano l'impossibile andando subito in svantaggio, Durant (24 12 e 5) tira malissimo e il resto dei Thunder non è da meno. Westbrook (30 e 4 assist) cerca di dare la sveglia ma non c'è nulla da fare perchè i padroni di casa semplicemente non sono scesi in campo e i Mavs ne hanno approfittato alla grande, Big D e Marion entrambi a 18, Chandler con 15 rimbalzi, Kidd (13 6 e 8) e Terry (13) hanno dato una sonora lezione alla squadra di coach Brooks che a differenza dei texani non ha giocato di squadra denotando stanchezza e confusione, cosa che al contrario non ha dimostrato Dallas sempre più convinta dei suoi mezzi e decisa ad andare in finale di Conference. Gara 4 sarà fondamentale perchè portandosi sul 3-1, Dallas avrà la certezza di chiudere in casa, al contrario con il 2-2 ci sarebbe una mini serie al meglio delle tre che comunque vedrebbe favoriti i Mavs avendo l'eventuale bella in casa. (watch)

venerdì 20 maggio 2011

KD for game 2

Dallas sembra non essersi accorta che gara 1 è finita e continua a macinare gioco andando subito avanti di 11 ma sul finire del primo quarto i Thunder rientrano in partita chiudendo a -5. Nel secondo quarto Oklahoma riparte di slancio e dopo pochi minuti agguanta il pareggio e poi si porta avanti. Il secondo tempo vede le due squadre giocarsela punto a punto, da una parte Durant (24 e 4 assist), dall'altra Big D, come lo chiamano in Texas, Nowitzki (29 5 e 5) si scambiano canestri a ripetizione, i Thunder vanno avanti grazie anche al gioco di squadra, nell'intervallo infatti coach Broooks ha chiesto di muovere il pallone ed è stato accontentato. Westbrook (18 e 4 assist) non ha forzato ma al contrario ha coinvolto i compagni. Beneficiari di tutto ciò sono stati Maynor (13) ma soprattutto Harden (23 7 e 4) che con un gioco da 4 punti dopo un fallo di Terry ha contribuito al parziale con il quale Oklahoma ha messo tra se e gli avversari  un buon margine conservato fino alla fine. Per Dallas oltre al tedesco bisogna segnalare le ottime prove di Chandler (15 e 13) e Kidd (13 5 e 7), Barea (11 e 4 assist) ha avuto buone percentuali ma non ha inciso come in gara 1, così come Marion (9 e 8), Terry (8) e Stojakovic (8). Questa volta la difesa dei Thunder ha fatto un buon lavoro sul perimetro e lo dimostrano anche le percentuali da tre dei Mavs (9/27). Oklahoma si è concentrata sul resto della squadra ed ha fatto un buon lavoro perchè il tedesco è immarcabile ma i compagni sono stati contenuti e questa potrebbe essere la chiave anche nelle prossime partite. (watch)

giovedì 19 maggio 2011

Lebron even series

Sotto gli occhi di un tifoso speciale, quale Dennis Roadman, a Chicago va in scena Gara 2 della Finale della Est Conference. I “tori”, sempre vincenti in tutte e 4 le partite giocate quest’anno (3 in Regular Season e in Gara1 dei Play Off), partono subito forte con Deng (13, 5, 2), il quale sigla 9 dei suoi 13 punti totali solo nel 1° quarto che i Bulls chiudono in vantaggio di 7 con un canestro da metà campo. “Il prescelto” però non ci sta e riporta subito sotto i suoi, eludendo la strettissima marcatura di Deng che in Gara 1 gli fece vedere i sorci verdi, e coadiuvato dal compagno di merende Wade (24, 9, 2), chiudono il 1° tempo in vantaggio di 2, con un gran canestro in entrata di James. Il 3° quarto si apre all’insegna dell’equilibrio, anche se Miami tenta più volte l’allungo senza tuttavia riuscirci, fino a che non entra in scena Haslem (13, 5, 2) che porta la squadra della Florida a +9 a 3 minuti dalla fine del penultimo quarto. Rose (21, 6, 8) capisce che il gioco si sta facendo duro e cerca di tenere in scia i suoi, che chiudono con 6 lunghezze di svantaggio da LeBron & Co. L’ultimo quarto si apre (e si chiude anche, per quanto riguarda i Bulls) all’insegna di Gibson che pareggia i conti sul 73 pari a poco più di 7 minuti dalla fine: ma qui, praticamente finisce la partita della squadra del lago Michigan, perché il “23” degli Heat (29, 10, 5) sale in cattedra, prende in mano la squadra e fa quello che vuole con la palla, segnando in tutti i modi possibili decidendo da solo le sorti della partita che viene vinta dunque da Miami 85-75. La squadra della città dove la temperatura non scende mai al di sotto dei 20°, in un colpo solo, porta la serie sull’1 pari e sfata il tabù Bulls. Appuntamento tra 2 giorni, questa volta però in Florida. (watch)

Ringraziamo Don che oggi mi ha sostituito nel commento.

Posted by Don

mercoledì 18 maggio 2011

Face to face

Dallas ci mette un tempo per scrollarsi di dosso la ruggine accumulata in questo periodo di inattività ma comunque resta in scia di Oklahoma che non riesce ad approfittare di questa cosa per scappare via e come sempre accade quando giocano i Mavs assistiamo a due gare differenti nella stessa partita. C'è quella del primo tempo in cui giocano i cugini ma il tedesco è sempre presente e si carica la squadra sulle spalle tenendola a pochi punti di distanza mentre per i Thunder impazza KD ben supportato da Ibaka che alla fine chiuderà con 17 e 6 rimbalzi e c'è la gara del secondo tempo in cui scendono in campo gli originali ma sempre guidati da Dirk che chiuderà con una prestazione mostruosa, leggete bene, 48 6 e 4 con 12/15 al tiro e 24/24 ai tiri liberi. Immarcabile! Nel terzo quarto Dallas recupera lo svantaggio e si porta subito in vantaggio non concedendo più niente agli avversari che nonostante un Durant da 40 8 e 5 non riescono a contrastare i padroni di casa, Westbrook (20) forza troppo e questo danneggia i Thunder che a poco a poco perdono fiducia e concentrazione anche perchè Terry dalla panca ne mette 24 con 4/8 da tre spaccando in due la gara. Altro protagonista è Barea (21) che è in uno splendido periodo di forma e mette in difficoltà il reparto dietro di Oklahoma ormai allo sbando. Gara 1 va a Dallas che sembra decisa ad andare in finale e giocarsi il titolo per rifarsi di quello perso nel 2006, vedremo se i Thunder saranno capaci di replicare le ottime prestazioni sfoderate contro Denver e Memphis e speriamo sia così per assistere ad una gran serie in cui giocano due super star assolute quali KD e Dirk e un ottimo supporting cast per entrambe le squadre. (watch)

martedì 17 maggio 2011

Libro della settimana

"Ritratto di un gangster" di Harry Grey

Nella pagina "Books" trovate la recensione.

LimeWire pays for illegal downloads


In principio era Napster, poi ha ceduto Kazaa ed ora LimeWire. La stessa sorte ha colpito tutti e tre questi software di file-sharing o meglio le software house che ci sono dietro. Costretti a pagare dalla RIAA (Recording Industry Association of America) milioni di dollari per rimborsare i magnati delle Majors che hanno visto calare i loro introiti per "colpa" del peer 2 peer. I milioni di dollari che dovrà sborsare la società a cui fa capo LimeWire sono 105 ma all'inizio del contenzioso si parlava di 1,4 miliardi! Ora che è stato abbattuto l'ennesimo "nemico" i big della musica saranno contenti di aver preso due piccioni con una fava, da una parte hanno incassato un pò di dollari e dall'altra hanno messo a tacere un colosso del file-sharing. Per fortuna, in relazione ai downloads, i soldi versati non sono molti e come sempre accadrà, la comunità troverà presto un'altra piattaforma a cui aggrapparsi per condividere i loro file on-line. Chi la spunterà?

lunedì 16 maggio 2011

End of a dream

Gara 7 tra Grizzlies e Thunder comincia con le due squadre che sbagliano molto ma dopo alcuni minuti Memphis prende il sopravvento e si porta in vantaggio con tutti e cinque i titolari che vanno a punti ma Oklahoma non perde lucidità e pian piano recupera fino a chiudere il primo quarto in vantaggio grazie agli straordinari di Durant che gioca per interno il periodo e chiude con 8 punti. Al rientro in campo la "second unit" di Oklahoma mantiene Memphis a distanza replicando ad ogni canestro subito, ma dopo qualche minuto rientrano i titolari e i padroni di casa scappano e si portano sopra di 10 sempre con KD a farla da padrone. Gli ultimi 5 minuti del quarto vedono il duello tra Conley (18 5 e 6 assist) e Durant che si scambiano canestri a ripetizione e si arriva al termine del primo tempo con i Thunder avanti di 8. Nel secondo tempo Memphis parte all'attacco e recupera qualche punto grazie a Randolph (17 e 10) e Conley ma negli ultimi minuti del terzo periodo Durant (39 e 8), Harden (17 e 4) e uno straordinario Westbrook (14 10 e 14) riportano il vantaggio di Oklahoma in doppia cifra arrivando a +14. Nell'ultimo periodo Mayo (14 e 5), Gasol (12 e 7) e Conley ci provano ma i Thunder con l'ingresso di Collison (8 e 12) trovano l'equilibrio di cui avevano bisogno impedendo agli avversari di rientrare, tenendoli a distanza di sicurezza. Negli ultimi minuti i Thunder allungano, quando mancano 2 e 21 alla fine il vantaggio sfiora il ventello e la festa può cominciare, i titolari di entrambe le squadre lasciano il posto ai panchinari e alla Oklahoma City Arena è il delirio. I Thunder sono in finale di conference e sfideranno i Mavs. Memphis non esce per nulla ridimensionata da questa sfida, anzi ha dimostrato di essere un'ottima squadra e se in estate farà l'innesto giusto potrà continuare ad essere competitiva per molti anni ancora. Z-Bo ha mostrato finalmente di essere un giocatore importante e ha condotto i suoi compagni ad un'impresa incredibile, peccato, ma d'altra parte doveva passarne uno solo. (watch)

Wade (18) torna a casa e nel primo tempo con l'aiuto di Lebron (15 6 e 6) tiene a galla gli Heat. I primi due quarti si concludono in parità con le due squadre che si scambiano canestri ma i Bulls impiegano un pò di tempo a carburare per rincorrono per buona parte della gara. Bosh (30 e 9) fa un buon lavoro sotto i tabelloni anche perchè la difesa si concentra di più sulle stelle di Miami che tirano con cattive percentuali. Nel secondo tempo si scatenano i Bulls che guidati da Rose (28 e 6 assist) annientano gli avversari che vengono travolti da una serie di triple, vedi Deng (21 e 7 con 4/6 da 3) e dalle numerose entrate di Rose che se non va direttamente a canestro scarica per i compagni sul perimetro che bombardano senza pietà. Anche Boozer (14 e 9) e Noah (9 14 e 4) fanno la voce grossa dominando sotto i tabelloni, lasciando a Bosh e Anthony solo le briciole mettendo così una seria ipoteca sulla vittoria finale. Bella vittoria per Chicago che non da punti di riferimento agli avversari impegnati a difendere contro tutti e non trovando il giusto equilibrio perchè marcandone uno ne lasciavano libero un altro che li puniva. Al contrario, la difesa dei Bulls ha fatto un ottimo lavoro su Wade e Lebron limitandoli e sporcando le loro percentuali, fermati i più forti hanno inceppato il meccanismo, ora bisogna vedere gli Heat cosa si inventeranno per gara 2. (watch)

sabato 14 maggio 2011

Z-Bo for game 7

I Thunder hanno la possibilità di chiudere la serie e andare in finale di conference, per questo cercano di dare subito una scossa alla gara ma nel primo quarto, oltre a 2 falli in fila di Durant e qualche scambio di battute tra Randolph e Ibaka, non succede molto e le squadre cambiano campo in parità. Nel secondo quarto però la gara si scalda e Harden (14 6 e 5) e Westbrook (27 e 4 assist) mettono il turbo lasciando indietro Memphis che durante un time out si prende una bella strigliata dal coach che li invita a giocare "confident", messaggio ricevuto. I Grizzlies al rientro in campo piazzano un break che li riporta sotto, difesa asfissiante, Allen (10 e 5) che "cura" Durant (11 e 7), Randolph (30 e 13) e il gioco è fatto, Memphis in parità, ma siamo ancora al terzo quarto. All'inizio dell'ultimo periodo è solo Z-Bo, da desta, da sinistra, Collison è in confusione e la stella di Memphis segna a raffica, Mayo (16) e Conley (11 e 12 assist) chiudono. 3-3 e tutti a gara 7 che sarà un inferno. A questo punto non ci sono pronostici, sarà solo la voglia di vincere e i nervi saldi che decreteranno il vincitore, chiunque sia questa verrà ricordata come una grandissima serie giocata tra una grande e una cenerentola. E' o non è lo sport più bello del mondo? La risposta è scontata. (watch)

venerdì 13 maggio 2011

Bulls trip to finals

Questa era la gara del dentro o fuori per Atlanta…fuori. Gli Hawks hanno giocato con sufficienza, distratti e per niente cattivi come al contrario hanno fatto i Bulls che sono scesi in campo decisi a prendersi la vittoria per andare in finale di Conference dove adesso affronteranno Miami. C’è stato un minimo equilibrio solo nei primi minuti di gara, poi gli ospiti hanno cominciato a macinare gioco, hanno rubato una miriade di palloni segnando punti su punti senza che Atlanta avesse la più piccola reazione d’orgoglio. Spenti, questo è il termine adatto. Ma come? Spenti nella gara che può portarti al pareggio? Roba da squadrette. Non reggi l pressione? Questo è il risultato, -20. Non serve neanche dare cifre. E’ bastato aver detto che Chicago ha aggredito la partita dal primo minuto non lasciando scampo agli Hawks, Rose e compagni hanno giocato alla grande e ora affronteranno gli Heat, se avremo una serie lo deciderà soltanto il play dei Bulls che con le sue magie può mettere in difficoltà chiunque e se sarà ben supportato da Boozer e Deng potrà giocarsela con le stelle della Florida che avranno una voglia disumana di andare a giocarsi l’anello. Assisteremo a duelli rusticani ma non con le mazze ferrate e le lance, bensì con i muscoli ed un atletismo fuori dal comune. Rose-Wade, Deng-James e Boozer-Bosh…oh my god! (watch)

giovedì 12 maggio 2011

Miracle bench

Primo quarto di studio e pieno di errori per Memphis e Oklahoma che chiudono 17-17. Dal secondo le cose cominciano a migliorare ma solo per una squadra, i Thunder infatti iniziano a segnare con più continuità e prendono un pò di vantaggio con Westbrook (11 e 6 assist) e Durant (19 e 7), chiudendo il primo tempo in vantaggio. Nel secondo tempo i Grizzlies crollano sotto i colpi della panchina di Oklahoma che segna a ripetizione, Collison (9 e 10), Harden (9 6 e 5), Mohammed (10 e 6) e Cook (18) asfaltano quello che resta di Randolph (9 e 7) e compagni, si salva solo Gasol (15 e 5) unico dei suoi in doppia cifra. Memphis tira con percentuali disastrose e perde un'infinità di palloni, il suo uomo migliore è in serata no e la partita va a sud, ora non resta che rimboccarsi le maniche in gara 6 e ripetere le straordinarie prestazioni fatte in casa nelle precedenti partite così da non perdere le speranze e giocarsi tutto nell'ultima partita che ricordiamo si giocherà a Oklahoma. (watch)

Boston ci crede e parte forte. Come è ovvio si affida a i suoi uomini migliori che non deludono, Pierce (12 e 4 assist) e Allen (18) danno il primo vantaggio ai Celtics che controllano la gara fino a pochi minuti dalla fine del terzo quarto. Wade (34 10 e 5) però non ci sta e regala un mini parziale a Miami che si riporta sotto a pochi punti da Boston che nell'ultimo periodo con Garnett (15 e 11) e West (10) prende ancora punti di vantaggio. Si arriva a 3'40" dalla fine e Jones mette la tripla del -2, mancano 2 minuti, Wade passa a Lebron, tripla, i Celtics sono al tappeto, non reagiscono e sbagliano di tutto, si torna nella metà campo dei bianco-verdi, Lebron, tripla, 40" alla fine e Boston in attacco, ancora Lebron, ruba palla, transizione, slam dunk, it's over! Miami in finale di Conference dove affronterà la vincente di Chicago-Atlanta. E Boston? Fine di una dinastia? (watch)

mercoledì 11 maggio 2011

Chicago takes control

Chicago vuole mantenere il fattore campo e parte forte, Rose (33 e 9 assist) e Deng (23) segnano a ripetizione e nel primo quarto i Bulls scappano via chiudendo il quarto a +11. Nel secondo periodo le stelle di Chicago continuano a segnare ma Atlanta poco alla volta recupera lo svantaggio grazie ai canestri di Smith (16 e 7) e Pachulia (13) portandosi alla fine del tempo a soli 6 punti di distacco. Nella seconda frazione i Bulls allungano, i big three di Chicago giocano alla grande, Boozer (11 e 12) si fa sentire sotto i tabelloni, Gibson (11) da la spinta decisiva e a nulla servono le buone prove di Teague (21 e 7) e Johnson (15). La difesa degli Hawks non riesce a fermare Rose che se non va direttamente a canestro scarica per i compagni che puniscono le rotazioni degli avversari. Alla fine i Bulls allungano e portano a casa una vittoria importante perchè ora andranno ad Atlanta con la possibilità di chiudere la serie, non sarà facile ma oramai abbiamo capito che entrambe le squadre possono vincere sia in casa che in trasferta per cui è difficile fare pronostici. E' un dilemma perchè bisogna vedere con che testa scenderanno in campo gli Hawks, se non tremeranno le gambe a Johnson e compagni potremo avere una partita altrimenti è difficile che Rose sbaglierà la gara perchè lui la pressione non la sente. Come sempre non ci resta che aspettare...(watch)

martedì 10 maggio 2011

Libro della settimana

"Angeli e Demoni" di Dan Brown

Nella Pagina "Books" trovate la recensione.

Salone del libro


Per tutti gli amanti dei libri appuntamento dal 12 al 16 Maggio al Salone Internazionale del Libro che si terrà a Torino, novità di quest'anno è l'Oval, la struttura di 20.000 metri quadri a campata unica nata per ospitare le gare di pattinaggio ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, dal luglio 2009 parte del polo espositivo. L'Oval ospita il Bookstock Village, l'area per i giovani lettori sostenuta dalla Compagnia di San Paolo; la mostra 1861-2011. L'Italia dei Libri; il Padiglione Italia con gli stand delle Regioni italiane per la prima volta riunite in un'unica area; gli stand delle Istituzioni nazionali; l'area Lingua Madre; lo spazio Libro e Cioccolato, Tentazione e Meditazione; lo spazio dedicato dalla Russia paese ospite ai piccoli lettori e una nuova Sala convegni. Se qualcuno partecipa e vuole condividere con noi foto o altro materiale può mettersi in contatto tramite i commenti. 

Instant classic

Gara 4 in una serie al meglio delle 7 è definita "pivotal game" perchè è la gara attorno alla quale ruota il destino delle squadre che si stanno affrontando. Al TD Garden Boston ha la possibilità di portarsi sul 2-2 ma Miami ha tutta l'intenzione di rovinare la festa agli irlandesi. La partita procede in equilibrio con le due squadre che si scambiano canestri ma nessuna riesce a staccare l'altra e dopo un lungo tira e molla si arriva a pochi secondi dal suono della sirena in parità, 86-86 per la precisione. Pierce (27 8 e 3) ha il tiro della vittoria ma, ben marcato da Lebron (35 e 14), è costretto ad alzare troppo la parabola e il tiro scheggia il ferro. Over time! Qui comincia il calvario dei Celtics che segnano solo 4 punti mentre gli Heat con Bosh (20 e 12), Wade (28 9 e 4) e Lebron si portano in vantaggio e conquistano la vittoria portandosi 3-1 nella serie. Il back court di Boston ha funzionato ma sono stati assenti i lunghi che hanno toppato rispetto alla gara precedente in cui avevano dominato ed in queste condizioni è difficile avere la meglio contro chi può schierare Lebron da 3,4 o 5. Ora si torna a Miami e le possibilità di vittoria per Boston sono ridotte al lumicino non per la serie ma per gara 5 in cui probabilmente Wade e Lebron si scateneranno dal primo secondo per mettere in ghiaccio gara e serie. (watch)

Memphis è decisa a portarsi sul 3-1 e parte fortissimo con un 14-4 che sembra non lasciare scampo ai Thunder, nel corso del primo quarto il vantaggio cresce ancora e le speranze per Oklahoma si affievoliscono soprattutto quando durante il secondo periodo il vantaggio dei padroni di casa arriva anche a +15. Le cose però non vanno sempre come si spera e i big three di Oklahoma decidono che forse si può fare ancora qualcosa ed infatti rimontano fino a chiudere il primo tempo sotto di 4. Nel secondo le cose si ribaltano e dopo un terzo periodo transitorio i Thunder passano in vantaggio e quando mancano 3'40" sono avanti di 5 ma la gara è ancora lunga e Memphis lotta fino alla fine e allo scadere Conley (16 e 5 assist) mette la tripla del pareggio mandando tutti all'over time. Oklahoma scappa e va sopra di 7 ma Memphis recupera con Randolph (34 e 16) e a pochi secondi dalla fine Vasquez (14) pareggia con il solito tiro da 3...altro over time. Questa volta sono i Grizzlies che si portano in vantaggio ma Harden (19 7 e 7), ovviamente da 3, pareggia, per cui...un altro over time. Gasol (26 e 21) segna i primi punti ma poi si scatena Durant (35 e 13) con Westbrook (40 5 e 5), pubblico ammutolito, nessuno pareggia da 3 e Oklahoma si riprende il fattore campo. (watch)

lunedì 9 maggio 2011

Spurs...and now?

Una Regular Season strepitosa, in minima parte macchiata dal non esaltante finale, dove gli Spurs si son fatti sopravanzare dai Bulls nella corsa al primo posto assoluto, aveva in parte illuso i sostenitori della squadra texana più titolata tra tutte. Gran parte degli addetti ai lavori e non, aveva accreditato ai bianconeri del basket oltreoceano, i favori del pronostico quanto meno per la finale di Conference. Pochi avevano intravisto le crepe nel pur solido gioco di coach Popovich, ma nessuno si sarebbe immaginato la clamorosa uscita dai Play – Off al primo turno, contro i sempre più sorprendenti Grizzlies di Randolph & Co. Eppure durante la stagione regolare San Antonio aveva dato l’impressione di una solidità di squadra degna di una pretendente al titolo. La difesa, ossia l’aspetto più importante per ogni squadra di basket, ma che con coach Gregg ha da sempre assunto l’aspetto di una disciplina militare ferrea alla quale nessuno ha potuto sottrarsi, sembrava essere tornata quella dei tempi migliori; l’attacco andava a mille. Difficilmente la squadra di Manu, ormai leader massimo della squadra, arrivava all’ultimo quarto con la partita ancora in bilico. San Antonio ha chiuso quasi sempre le sue partite con ampio margine, dimostrando una netta superiorità con le squadre medio-piccole e combattendo punto a punto con le più grandi, arrivando dunque ad una sola partita dal record dei Bulls. Ma è proprio durante gli ultimi 20 giorni prima dei Play-Off che è iniziato il lento inesorabile declino degli Spurs: qualcuno pensava che stessero rifiatando in vista dei fuochi artificiali finali, ma non era così. Memphis ha messo a nudo tutti i punti deboli della squadra del Texas schiantandola clamorosamente in 6 partite. Zac è stato maestoso, sembrava un mix tra Wilt Chambrlain e Bill Russel. Ha distrutto Timoteo, probabilmente la più grande ala forte di sempre, ma ormai con statistiche sempre di più in declino hanno dopo anno, e soprattutto in rotta di collisione con il suo allenatore già dall’anno scorso per gli scarsi palloni ricevuti e per un minutaggio sempre più ristretto. Gli altri lunghi da Blair (comunque positivo il suo anno) a McDyess a Bonner nemmeno a dirlo: come se non fossero esistiti. La mancanza di un’ala piccola degna di nota ha poi fatto il resto: Jefferson si è rivelato per l’ennesimo anno un flop clamoroso, mai decisivo, mai entrato negli schemi della squadra. Non è mai stato una stella di prima grandezza, anzi, ma in pochi avrebbero immaginato un rendimento così deficitario. Coach Gregg per una volta, si è travestito nei panni del Marotta del calcio e ha sbagliato, dopo aver avuto invece l’intuizione di scegliere Manu al numero 57 del draft 1999 e Parker al numero 28 del draft 2001. Voi direte:”E mbeh ci voleva tanto! Sono 2 stelle assolute e fuoriclasse assolutamente straordinari!”. Ma si sa che gli americani sono un pò scettici nell’accettare che qualcuno al di fuori della terra a stelle e strisce, sia bravo quanto meno come i loro migliori assi, nel gioco del tiro al cesto. In tal senso, Popovich e gli Spurs sono stati dei precursori in ambito NBA. Nel complesso, il comparto delle guardie-play che dovevano dare una mano al francesino sia come tiro dall’arco che nelle penetrazioni, hanno fatto bene. Neal (ottimo il suo anno da rookie) e Hill hanno disputato ottime partite, almeno fino a quando il gioco non si è fatto duro…
Ora San Antonio per l’anno prossimo si trova ad un bivio: la squadra ormai è avanti con l’età. Per qualcuno sembra essere scoccato il giro di boa finale, vedesi Duncan che dispiace dirlo, non è più un fattore. Manu è classe 1977, ha disputato un grande anno e sembra che ci si possa ancora affidare a lui per un altro paio di stagioni. Parker ancora può dare tanto alla squadra. Se si decide di puntare per la 15° stagione di fila sul verginiano, bisogna assolutamente affiancargli un supporting cast degno di nota: il solo Blair in tal senso non basta e Bonner comunque potrebbe essere utile nel tiro da 3. McDyess invece, dovrebbe andare da qualche altra parte o accomodarsi semplicemente sulla poltrona di casa sua. Jefferson ha approfittato anche troppo della pazienza del suo coach, dei suoi compagni e dei tifosi bianconeri. Se fossi in lui non girerei con una macchina decappottabile per le vie di San Antonio. Nella terra del vecchio West si sa che il perdono è una parola che non viene contemplata nel vocabolario. Forse potrebbe far comodo a qualche europea, ma in NBA non gli affiderei più la maglia da titolare in una squadra che punta in alto, nemmeno se mi versasse un centesimo del suo lauto stipendio (va beh non prendete per oro colato quello che dico!!)…

Posted by Don

Dallas sweeps L.A.

Los Angeles scende in campo demotivata e gioca di conseguenza. Messi con le spalle al muro i giallo-viola non sono riusciti a scalfire la voglia dei Mavs di andare in finale di conference e sono incappati in una sconfitta che faranno bene a dimenticare il più presto possibile. La partita in pratica non inizia mai perchè Dallas scappa subito avanti e non da scampo ai Lakers che giocano una delle loro peggiori partite. Svogliati, demotivati e con i nervi a fior di pelle, alcuni giocatori si fanno espellere nell'ultimo periodo per falli duri e inutili rendendo ancora più amara e umiliante la sconfitta che chiude una stagione altalenante in cui non si è capito fino in fondo quale potesse essere il vero potenziale di questa squadra. I Mavs hanno approfittato di questa confusione ed hanno rifilato uno sweep che non ammette discussioni ed in particolare in questa partita sono stati perfetti chiudendo con statistiche irreali che ovviamente sono dovute anche alla scarsa vena degli avversari che non hanno opposto la minima resistenza. Per la fredda cronaca, Terry (32 con 9/10 da 3 e 11/14 totali), Peja (21 7/7 e 6/6 da 3). (watch)

Ad Atlanta si gioca gara 4 che diventa importantissima per il proseguimento della serie perchè a seconda di come si conclude si possono cominciare a fare pronostici. Gli Hawks sono decisi ad allungare la serie e cercano di scappare subito ma i Bulls non ci stanno e ribattono punto su punto, l'equilibrio regna sovrano fino all'ultimo periodo con Rose (34 4 e 10) che rintuzza tutti i tentativi di allungo di Smith (23 16 e 8) e compagni, a 2'30" dalla fine gli Hawks sono a +6 ma Chicago segna solo 4 punti mentre i padroni di casa allungano e vincono la gara grazie anche all'ottimo contributo di Horford (20 5 e 4), Johnson (24 e 5 assist) e Teague (12 4 e 4) che limitano Deng (13 e 7), Bogans e Noah (11 rimbalzi). Solo Boozer (18 e 6) sembra essere all'altezza di Rose ma non è abbastanza per sconfiggere i padroni di casa che si portano sul 2-2. Ora si gioca al meglio delle 3 partite e due di queste sono Chicago ma abbiamo già visto che entrambe le squadre possono vincere in casa degli avversari. (watch)

domenica 8 maggio 2011

They will survive

I Grizzlies sono tornati a casa e come detto più volte in precedenza, al FedExForum c'è uno un tifoso più speciale degli altri. I padroni di casa pur spinti dai 18119 esagitati +1 partono male e nel secondo quarto si fanno superare da Oklahoma che si porta a quasi dieci lunghezze di vantaggio con le magie del solito Westbrook (23 6 e 12). Nel secondo tempo le cose non cambiano con i Thunder sempre al comando e la coppia Randoplh-Gasol che non riesce a fare la differenza come nelle altre gare. A 3 minuti dalla fine del terzo quarto Oklahoma perde Ibaka (14 e 8) per infortunio e Memphis inizia la sua rimonta, Allen (10 e 4) e Conley (18 5 e 4) portano i padroni di casa in parità quando mancano 18 secondi al suono della sirena, palla a Durant (22 e 12) che sbaglia il tiro della vittoria ma mancano ancora 4 secondi e Memphis si porta in attacco, ci prova Randolph ma il tiro scheggia il ferro, over time! Ai supplementari non c'è storia, Gasol (16 e 7), Mayo (18 6 e 4 ) e Randolph (21 e 21) stendono i Thunder che ora sperano in una reazione d'orgoglio in gara 4 altrimenti faranno la fine degli Spurs. (watch)

Boston torna a casa e ritrova anche "The Big Fella", Shaq è della gara e questo da una spinta in più ai padroni di casa che, anche se dopo un buon avvio, si fanno recuperare da Miami che spinge con i soliti noti e chiude il primo tempo sopra di 2. Nel secondo tempo i Celtics mettono il lucchetto al proprio canestro e Miami non segna più mentre in attacco guidati da Pierce (27 5 e 5) e Garnett (28 e 18) sfiorano il ventello di vantaggio con gli Heat che nell'ultima parte del terzo quarto riducono il vantaggio con Chalmers (17) e Anthony (12 e 11) chiudendo a -11. L'ultimo quarto è una formalità con Boston che prende il largo guidata sempre dai senatori mentre Wade (23 6 e 7) e Lebron (15 7 e 4), poco incisivi, non fanno la differenza come nelle due gare precedenti, mostrando tutti i limiti di un attacco basato su 2 giocatori, se pur fenomeni. Gara 4 sarà fondamentale ma bisogna vedere le condizioni del gomito di Rondo, lussato per una porcheria di Wade. Se il play di Boston sarà della gara è un conto altrimenti per Boston le cose potrebbero complicarsi, non ci resta che aspettare e sperare. (watch)

sabato 7 maggio 2011

Sweep is near

Partita strana con le due squadre che si alternano più volte al comando ma nessuna riesce a prendere un discreto vantaggio il che le porta ad essere in parità fino a 1'25" dalla fine. Da questo momento in poi i Lakers non segnano più, perdono alcuni palloni e Dallas può approfittarne e portarsi sul 3-0, pregustando lo sweep che si materializzerà Domenica sera. Los Angeles priva di Artest, probabile partente questa estate, mettono in quintetto Odom (18 e 6), l'equilibrio della squadra non ne risente molto sia in difesa che in attacco perchè i giallo-viola cercano di far segnare tutti e in parte ci riescono. Dallas però ha dalla sua un Dirk (32 e 9) immarcabile sia per Odom che per Gasol (12 e 8) che ci provano in ogni modo ma il tedesco sembra non accorgersi dei due lunghi che gli stanno addosso e guida i suoi alla vittoria. Kobe (17 e 6 assist) cerca di non strafare ma il suo sguardo è quello di uno che non ci crede e quando le cose stanno così non c'è nulla da fare. Bynum (21 e 10) vince il duello con Chandler (8 e 5) ma c'è poco da festeggiare perchè Terry (23) fa impazzire Fisher è da un grosso contributo al tedesco per portare a casa la parte buona del referto. (watch)

Gli Hawks, che sono un rebus, vengono asfaltati dai Bulls che si affidano all'Mvp 2011 e portano a casa la vittoria andando sul 2-1 nella serie e a questo punto credo che abbiano messo una seria ipoteca sul passaggio del turno. I padroni di casa sono inconsistenti, l'unico che si sbatte è Smith (17 e13) ma anche se il resto del quintetto è tutto in doppia cifra non basta perchè Chicago sfodera Rose che ne firma 44 5 e 7 e mette tutti d'accordo. Ottimi anche i 15 rimbalzi di Noah e la doppia doppia di Gibson (13 e 11), Korver (11) contribuisce con le solite triple e Atlanta è messa al tappeto. Non c'è molto da aggiungere perchè la gara è stata solo Rose che entrava e spaccava in due la difesa. Adesso tutti a gara 4 sperando di vedere qualcosa di meglio. (watch)

venerdì 6 maggio 2011

Rose MVP

Si aspettava solo la conferma. Da giorni, anzi da almeno 2 mesi, da quando cioè Chicago ha iniziato la scalata verso il primo posto in assoluto nella Regular Season, il nome di Derrick Rose era in cima alla lista dei possibili vincitori dell’ambito premio di MVP dell’anno. Oggi si è avuta la conferma. Il giocatore dei Bulls, è l’MVP della stagione 2010/2011 succedendo a LeBron James (vincitore nelle ultime 2 stagioni) che ha dovuto accontentarsi per quest’anno del 3° posto dietro anche a “Superman” Dwight Howard. Rose dunque è il 30° giocatore che entra a far parte di questo favoloso club costituito da vere e proprie leggende del basket, a cominciare da Kareem Abdul Jabbar che lo ha vinto per ben 6 volte (recordman assoluto).


Di seguito l’esito schiacciante della votazione per i primi 10 posti:
1°    Derrick Rose                   1182 punti
2°    Dwight Howard                 643 punti
3°    LeBron James                   522 punti
4°    Kobe Bryant                      428 punti
5°    Kevin Durant                    190 punti
6°    Dirk Nowitzki                   113 punti
7°    Dwyane Wade                    24 punti
8°    Manu Ginobili                     20 punti
9°    Amar’e Stoudemire              9 punti
10°  Rajon Rondo                        5 punti

Tralasciando le opinioni sul chi e perché avrebbe dovuto essere l’MVP  (per esempio a mio modo di vedere, quest’anno, il 5° posto di Durant con soli 190 punti è una bestemmia cestistica) non ci può essere alcun dubbio che il premio a Derrick sia strameritato. Innanzitutto iniziamo col dire che il talento della natìa Chicago, ha riscritto la storia dell’NBA diventando il più giovane giocatore ad essere insignito del prestigioso trofeo, ricevendolo a soli 22 anni e 7 mesi, battendo il primato di Wes Unseld, il giocatore dei Baltimore Bullets che nella stagione 1968-1969 alzò il trofeo a 23 anni compiuti. E’ il settimo giocatore della storia dell’NBA a vincerlo con almeno 25 punti, 7,5 assist e 4 rimbalzi raggiungendo così i suoi illustri predecessori (nell’ordine Oscar Robertson, Jerry West, Larry Bird, Michael Jordan, Dwyane Wade e LeBron James). Le sue statistiche annuali infatti registrano un 25 punti, 7,7 assist e 4,1 rimbalzi di media. Queste i freddi numeri che non spiegano a pieno quello che è stato capace di realizzare questo fenomeno. Per chi non lo avesse mai visto giocare e avesse letto soltanto la sua scheda, ha potuto notare che su di essa c’è scritto: ruolo playmaker. Rose di fatto, può essere considerato playmaker soltanto per il controllo di palla fuori dal comune, ma per il resto è una guardia dalle doti atletiche spaventose. Tutti sanno che il soprannome di Dwyane Wade è “Flash” perché dotato di una velocità incredibile. Bene, se Wade è “Flash”, Rose è un “Flash” più veloce. A volte per chi lo guarda in tv si ha davvero l’impressione di vedere una macchia rossa attraversare lo schermo e finire la sua corsa in prossimità del canestro, e spesse volte con le mani dentro il canestro.  Le sue movenze ricordano in tutto e per tutto quelle del Jordan prima maniera: per intendersi quello che “prendo palla, spacco il mondo, distruggo gli avversari, e se qualcuno mi dice A gli spezzo le braccia”.  Lo ricorda non solo per le capacità atletiche (su quelle tecniche ci sarebbe da discutere un pò..), ma anche per quelle caratteriali: Rose è uno tosto!! Per intenderci, spesso ha giocato con il dolore, è un tipo testardo, se sbaglia non si scompone,  ritenta finchè non gli riesce quello che lui vuole fare, e questo può essere un limite al momento visto che a volte tende a voler strafare, cosa comunque tipica dei giovani fenomeni che vogliono arrivare subito alla gloria. L’unico suo difetto a mio parere sono la troppa ricerca della giocata fenomenale a tutti i costi, cosa che lo porta a rischiare infortuni inutili: le sue caviglie sono ultra sollecitate da dribbling a 2000 all’ora, nonché da salti disumani e atterraggi su un solo piede ed in condizioni di equilibrio precario. Lo so, sembra che sto parlando di un aereo, mentre in realtà è solo un atleta: ma che atleta ragazzi! Sulle capacità tecniche dicevo c’è un pò da discutere: Derrick sta migliorando anno dopo anno, le sue statistiche lo confermano, ma ancora deve migliorare nel tiro dalla media e grande distanza, nella capacità di coinvolgere i compagni di squadra e soprattutto nella capacità di vincere da solo le partite che contano davvero, limite al momento di un altro grandissimo come LeBron James. C’è tempo per farlo, ora godiamoci lo spettacolo che è capace di offrirci!!! Il tempo ci dirà se un giorno potrà raggiungere i livelli, e i trofei aggiungerei, di chi ha reso la squadra dei Chicago Bulls una squadra pressoché invincibile per anni e anni. Sua maestà Michael Jordan.

Posted by Don

giovedì 5 maggio 2011

Highway to hell

Per tre quarti regna l'equilibrio con entrambe le squadre che si scambiano canestri poi, nell'ultimo periodo, Dallas si scatena e grazie alle ottime prestazioni di Barea (12 e 4 assist) e del tedesco (24 e 7) piazzano il break che spezza le gambe ai padroni di casa che non riescono a reagire subendo la seconda sconfitta consecutiva. Los Angeles tira con percentuali ridicole, tranne Gasol (13 e 10) e Bynum (18 e 13), e in difesa si fa bucare come una squadra di D-League, Odom non ha giocato come la gara precedente e Artest si è fatto cacciare. I Mavs invece sono scesi in campo determinati a vincere e non hanno avuto pietà per gli avversari giocando duro e spingendo al momento giusto per prendere un pò di vantaggio, tutto questo grazie anche ad una panchina più forte di quella degli avversari. Ora si va in Texas e per i padroni di casa sarà facile chiudere la serie perchè dal 2-0 è difficile recuperare soprattutto se i Lakers giocheranno in questo modo. (watch)

Chicago con un'ottima prova di squadra pareggia la serie sull'1-1. Dopo aver festeggiato il titolo di Mvp consegnato a Rose, i Bulls vanno in campo decisi a non concedere nulla ad Atlanta che non riesce a replicare la prestazione di gara 1 e si fa subito mettere sotto dai padroni di casa che spingono dal primo all'ultimo minuto con il nuovo Mvp. Ad inizio del secondo tempo Chicago è sopra di 10 e conserva il vantaggio fino a pochi minuti dalla fine quando gli Hawks con Johnson (16 e 5) e Teague (21) tentano la rimonta che però non riesce fino in fondo perchè Rose (25 6 e 10) mette tutti al loro posto segnando gli ultimi punti per i Bulls. Ottimi anche Noah (19 e 14), Boozer (8 e 11) e Deng (14 e 12) che questa volta vincono il duello con i lunghi avversari. La serie ora si sposta ad Atlanta e anche li ne vedremo delle belle. (watch)

Honorable Mention - Blake Griffin nominato Rookie of the year, well done dude!

mercoledì 4 maggio 2011

The new big three?

Oklahoma parte forte decisa a vincere gara 2 per portare la serie in parità e aggredisce subito gli avversari che si lasciano sopraffare dall'impeto dei Thunder, risultato? +11 nel primo quarto e vantaggio che tiene anche nel secondo grazie alle magie di Westbrook (24 e 6 assist). Nel secondo tempo le cose non cambiano, il play di Oklahoma continua a fare danni, ma è tutto il roster che gioca alla grande mettendo in difficoltà Randolph (15 9 e 3) e compagni che non riescono a replicare la prova dominante giocata due giorni fa. L'ultimo periodo si apre con i Thunder che allungano grazie a Durant (26 e 5), Harden (21 e 5 assist) e Maynor (15), i Grizzlies recuperano qualche punto grazie all'ottimo Conley (24 e 8 assist) e all'apporto sempre importante di Gasol (13 e 10) e Mayo (16) ma tutto questo non serve a recuperare totalmente lo svantaggio accumulato perchè i padroni di casa tengono a distanza Memphis che perde di 9. Con un attacco più equilibrato i Thunder sono riusciti a scardinare la difesa avversaria mettendo in difficoltà tutti e cinque i giocatori presenti sul parquet e pareggiando la serie che ora si sposta in Tennessee dove i Grizzlies sono davvero a loro agio. si parte dall'1-1 e vedremo come andrà a finire, di sicuro si torna in Oklahoma ma con quale risultato? (watch)

Tra Boston e Miami regna l'equilibrio per tre quarti ma quando si arriva agli ultimi 5 minuti siamo 80 pari e accade l'irreparabile, i Celtisc non segnano più, black out, Miami scappa con Lebron (35 e 7) e Wade (28 e 8) e in poco tempo sono a +10, vantaggio che manterranno fino alla fine. Bene anche Bosh (17 e 11) che da il suo contributo alla vittoria. Boston è tenuta a galla dai suoi big per buona parte della gara, Garnett (16 e 6), Pierce (13 e 5), Rondo (20 e 12 assist), Green (11) e West (10) ma nei momenti cruciali non sono riusciti a fermare Lebrone e Wade che sono entrati troppo facilmente nella difesa avversaria, giustamente considerata una delle più forti se non la più forte. Tutto questo però ci deve far pensare, è stato solo un passaggio a vuoto oppure è la fine di un'era? Si torna a Boston dove i tifosi sperano di vedere i loro beniamini giocare come sanno e cioè con ancora più intensità di quanto non abbiano fatto in Florida altrimenti rischieranno lo sweep e questa sarebbe un'umiliazione terribile per tifosi e squadra. Per quello visto sino ad ora ci sono margini di miglioramento, bisogna giocare meglio in difesa e bloccare i due più pericolosi che sono Wade e Lebron. Bosh è incostante e Jones è stata una meteora, questa notte 0, per cui i Celtics devono darsi una svegliata. (watch)

Honorable Mention - Nella notte è stato proclamato il Most Valuable Player 2011, complimenti a Derrik Rose.

martedì 3 maggio 2011

Libro della settimana

"Altri colori. Vita, arte, libri e città" di Ohran Pamuk

Nella pagina "Books" trovate la recensione.

Double win on road

Los Angeles butta via gara 1 nei secondi finali. La squadra di coach Jackson dopo un primo tempo chiuso in parità decide che è ora di cambiare marcia e come sempre accade nel terzo quarto cerca e trova l'allungo per portarsi in doppia cifra di vantaggio. Kobe (36 e 5) è l'artefice del parziale con il quale L.A. tenta la fuga ma già verso la fine del terzo periodo Dirk (28 14 e 3) riporta sotto i suoi e i padroni di casa devono ricominciare tutto dall'inizio, infatti l'ultimo quarto comincia con un altro allungo dei Lakers che hanno un buon contributo da Gasol (15 11 e 7) e Odom (15 e 12) ma non da Bynum (8 e 5) che tradisce le attese e spesso le prende da Chandler (11 e 9). I Mavs sentono che si può fare l'impresa e incitati anche da Cuban cominciano a recuperare punti preziosi e nei secondi finali si portano in vantaggio, Terry (15 e 4 assist), Marion (10 4 e 4), Peja (10) e Kidd (7 e 11 assist) compiono il miracolo e a pochi secondi dalla fine si portano a +2, la palla va a Kobe che tenta la tripla del sorpasso ma è solo ferro. Sorpresa in gara 1 e Dallas esce vittoriosa. (watch)

Dopo le celebrazioni per l'assegnazione a Thibodeau del premio di miglior allenatore dell'anno allo United Center si comincia anche a giocare e gli Hawks partono subito forte sorprendendo i Bulls che ancora pensavano ai coriandoli scesi dal soffitto per celebrare il loro allenatore. Nel secondo quarto Chicago recupera con le sue stelle e alla fine del primo tempo si porta ad un solo punto di distanza dagli avversari. Il secondo tempo vede di nuovo Atlanta cercare l'allungo ma Chicago non molla e tiene a bada gli avversari, ma quando mancano 7 minuti alla fine della gara Johnson (34) mette la tripla del +12, i Bulls però non ci stanno e con Rose (24 5 e 10) tentano la rimonta, il play di Chicago coinvolge i compagni e Boozer (14 8 e 3), Noah (11 e 9) e Deng (21 e 6) le provano tutte ma Johnson, 10 solo nell'ultimo quarto, Crawford (22) e Horford (9 13 e 4) rispondono punto su punto vanificando il tentativo dei padroni di cassa che devono arrendersi all'evidenza, Atlanta è più forte. Ago della bilancia sono le statistiche di Rose (11/27), se gli Hawks continueranno a tenere il play di Chicago su queste cifre avranno la vittoria in tasca. (watch)

lunedì 2 maggio 2011

Internet au revoir?


Il Presidente Sarkozy ha avuto un'altra idea geniale! L'ennesimo tentativo di regolamentare Internet. Dopo aver già tentato di farlo con scarsi risultati in casa propria, il novello Napoleone ci riprova ma questa volta vuole dividere la paternità del suo delirio con altri simpatici Capi di Stato che come lui sono allergici alla libertà in rete e non solo li...Il consorte di "Carlà" vuole organizzare questo meeting di cervelloni il 26-27 Maggio, ovviamente in Francia. L'obiettivo? "favorire l'economia e la democrazia digitali". Ma come? Fino a qualche anno fa queste erano le sue parole in merito ad un regolamento restrittivo per "civilizzare internet" - "per correggerne gli eccessi e gli abusi che vengono dalla totale assenza di regole"...Convocati anche i grandi dell'IT ma senza svelare totalmente il contenuto del summit, questo "innovatore" vorrebbe ricavare indicazioni su neutralità della rete, social network, privacy, cloud computing, il tutto cercando di estromettere l'ONU che da anni si occupa di questi temi attraverso l'Internet Governance Forum. Proprio l'IGF essendo un'organo indipendente da fastidio a Sarkò che vuole annetterlo all'ITU per sviluppare un disegno decisionale di tipo governativo sulla base degli "interessi nazionali". Il risultato sarebbe l'annullamento del diritto alla privacy da parte degli utenti e la possibilità per gli internet provider di avere la sorveglianza assoluta sui contenuti che passano attraverso le loro reti, definendo di fatto la morte di internet come noi lo conosciamo. Da una parte parlano di internet come portatore di democrazia e benessere ma dall'altra vogliono mettere dei paletti ai contenuti e alla libertà di espressione, effettivamente sono un pò confusi ma sappiamo che oltre alla scarsa capacità di guardare al futuro questi signori sono mossi da interessi spesso oscuri e nelle mani di lobby potentissime che vogliono solo arricchirsi a discapito dei comuni mortali. Potremmo appellarci al buon senso ma sarebbe un buco nell'acqua. Ah, dimenticavo di dirvi i partecipanti. Canada, U.S.A, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Italia e Russia. Quasi tutti Stati liberi...

Zac unstoppable

Primo quarto che vede Randolph e Gasol protagonisti della buona partenza dei Grizzlies i quali hanno punti a referto dal solo Westbrook (29 8 e 6 assist), ma nella seconda metà del quarto si sveglia anche KD (33 e 11) che riporta sotto i padroni di casa chiudendo il primo periodo a -4. Il secondo quarto si apre con una mini fuga di Memphis che si affida a Gasol (20 13 e 4 assist) e Battier (11 e 5) e dopo 4 minuti si porta a +8, per i Thunder sempre il solito Westbrook, 18 solo nel primo tempo, cerca di fare punti ma è solo ed in suo soccorso rientra KD che però deve fare i conti con la mano calda di Randolph (34 e 10) che continua a segnare a ripetizione aumentando il vantaggio dei suoi che tocca anche il +16. Il primo tempo, dopo una mini rimonta dei Thunder, si chiude con i Grizzlies in vantaggio di 10 grazie anche alla buona prova di Young (8). Nel secondo tempo Oklahoma esce dagli spogliatoi con la bava alla bocca e piazza subito un contro parziale con cui si riporta in scia degli avversari ed è sempre "The Combo" a fare la differenza, ma nei minuti finali del terzo periodo Z-Bo e Conley (15 e 7 assist) sono gli artefici del break che consente agli ospiti di allungare a +13. L'ultimo periodo inizia con i Thunder in svantaggio, Westbrook resta in panchina, e con il peso dell'attacco nelle mani di KD e Ibaka (13) che provano a rientrare ma a 9 dalla fine rientra anche il play dei Thunder e comincia la rimonta. A 5 dalla fine i padroni di casa sono a -9, per i Grizzlies rientra anche Gasol che con Conley, Allen (10 e 4) e Battier respingono gli attacchi avversari e ottengono una vittoria importantissima. Memphis gioca un brutto scherzo ai Thunder e si prende il fattore campo replicando l'ottimo inizio di serie fatto con gli Spurs, che sia un segno del destino? La doppia sfida dei lunghi può essere fondamentale così come lo è stata nella serie precedente. Oklahoma dovrà reagire prontamente o saranno guai seri. (watch)

Boston e Miami partono contratte e a metà del primo quarto siamo 6 pari con le due squadre che pensano più a studiarsi che a fare canestro. I big two della Florida monopolizzano il pallone e segnano soltanto loro mentre i bianco-verdi giocano di squadra ma fino a pochi minuti dalla fine non basta perchè gli Heat sono avanti di 3. Nell'ultimo minuto Miami prende un pò di vantaggio e il quarto si chiude a +6 per i padroni di casa. Il secondo quarto si apre con il parziale di Miami che si porta a +12, con Jones (25), quando mancano 9 minuti alla fine del periodo, mentre Boston non riesce a segnare con la second unit guidata da Pierce. Poco alla volta rientrano i big e i Celtics cominciano a recuperare con Allen (25) portandosi a -4 quando mancano 5 minuti alla fine del tempo ma Wade (38 e 5 assist) e Jones rispondono e tengono a distanza gli avversari portandosi di nuovo a +10, Miami però non si ferma e nei minuti finali allunga ancora chiudendo sopra di 15. Per la cronaca Wade ne fa 23 solo nel primo tempo. Nel terzo periodo le cose vanno come nel secondo e cioè con Miami che allunga ancora, questa volta grazie a Lebron (22 6 e 5) silente nel primo tempo, ma Boston reagisce subito e con Pierce (19 e 7) si porta a -7 quando mancano 7 minuti alla fine del quarto, gli Heat però non si fanno intimorire e ancora con Jones e Lebron nei 5 minuti finali allungano portandosi a +14. L'ultimo quarto non ha nulla dire, serve solo per arrivare a fine gara e per aggiustare le statistiche. (watch)

domenica 1 maggio 2011

Second round

Messo alle spalle il primo turno, domani si comincia con le semifinali di conference ma vediamo come ci si è arrivati e con quali risultati. Partiamo da Est. Tutto, o quasi, facile per Boston Miami e Chicago che si sono sbarazzate dei rispettivi avversari senza essere mai in pericolo, cosa diversa invece per Orlando che sulla carta era favorita ma ha dovuto lasciare il posto in semifinale ad Atlanta. La squadra di Johnson ha vinto il duello con i Magic proprio grazie al reparto dietro, le guardie infatti hanno fatto impazzire Van Gundy che non è riuscito a trovare una soluzione per fermare gli avversari e al contrario si è intestardito a dare palla ad Howard che pur con numeri spaventosi non è stato in grado di far passare il turno ai Magic. Nelson, Turkoglu e Richardson non sono stati all'altezza dei pari ruolo avversari e per questo motivo la squadra della Florida ha subito una brutta ed inaspettata sconfitta che avrà sicuramente delle conseguenze. In estate, infatti, oltre a pensare al possibile lockout che farà tornate sul parquet nel 2012, bisognerà pensare anche a come rafforzare il roster per tornare competitivi. Arenas ha deluso, Howard ha voglia di cambiare aria per vincere e il reparto guardie va svecchiato...sarà una lunga e complicata estate in Florida. Ad Ovest le cose sono andate più o meno nello stesso modo. Due o tre vittorie scontate. Il finale di Denver aveva fatto pensare ad una serie diversa con i Thunder, e le vittorie per Lakers e Maverikcs ma la puntata che ha fatto saltare il banco è stata giocata a Memphis. I Grizzlies infatti, complice uno straordinario Randolph, hanno fatto fuori i migliori della pista, gli Spurs. La squadra di Pop non è stata capace di contrastare gli avversari che hanno sfruttato i match-up tra i lunghi, vi assicuro che con Duncan una cosa del genere fino allo scorso anno la si diceva al contrario, ed hanno portato a casa la vittoria. Sfida vinta con i lunghi ma anche con il back court, Manu infatti è stato il motore per tutta la stagione e quando non è stato all'altezza sono venute meno le vittorie, Parker ha fatto il suo ma gli anni passano per tutti e Jefferson, che fino ad Aprile era un giocatore, non è stato al'altezza delle aspettative facendo mancare il suo apporto, fondamentale in regular season. Anche per San Antonio si prospetta un'estate di decisioni importanti, prenderanno un top player o continueranno con l'inserimento di buoni giocatori in un sistema rodato ma non più affidabile come un tempo? Vedremo. Ora, però, ci aspetta il secondo turno per cui vediamo gli accoppiamenti. Ad Est ci delizieremo con Miami-Boston e Chicago-Atlanta (io evito pronostici ma se voi volete lasciate un commento), mentre ad Ovest ci saranno le sfide tra Los Angeles-Dallas e Oklahoma-Memphis. Si comincia domani. Enjoy.