Qualche anno fa si parlava di spionaggio industriale per indicare l'appropriazione indebita di informazioni da parte di un'azienda ai danni di un concorrente, la letteratura in merito è ampia e si raccontano aneddoti degni di James Bond. Con il passare del tempo le tecniche di spionaggio si sono affinate ma si è anche avuta una evoluzione in ciò che si andava cercando per cui si è passati dai classici documenti considerati "top secret" ad altri tipi di segreti da carpire. L'anno scorso un gruppo di hacker ha bypassato più volte i sistemi di sicurezza che gestiscono i segreti del Nasdaq, il mercato borsistico elettronico americano. La cosa ha preoccupato non poco le autorità ed il governo ha subito messo alle calcagna dei pirati i servizi segreti. Non si conoscono bene i motivi di questi attacchi e si stanno valutando diverse ipotesi inclusi il furto di segreti industriali e un piano per danneggiare i mercati finanziari. Il Nasdaq subì un altro attacco informatico nel 1999, quando il sito venne modificato da un gruppo di hacker. L’azione venne rivendicata poche ore dopo e l'intrusione interessò il sito web della società, ma non i sistemi che gestiscono le migliaia di transazioni finanziarie che vengono compiute ogni giorno sui listini tecnologici. Secondo Tom Kellerman, ex responsabile della sicurezza informatica della Banca Mondiale, i pirati informatici negli ultimi anni si sono progressivamente concentrati sempre di più sulle istituzioni finanziarie e sui sistemi informatici che gestiscono le transazioni economiche dei listini di borsa. Nella maggior parte dei casi le violazioni non servono per dirottare quote di denaro o investimenti, operazione complicata e rischiosa, ma per raccogliere informazioni utili nel lungo periodo per fare qualche soldo sui mercati finanziari.
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