martedì 14 febbraio 2012

Gli "scarti" dell'All Star

Gli “scartati” dagli “scartati”. Questo potrebbe essere il titolo di un film di bassissimo successo. Invece no, non mi sto riferendo ad un film, bensì ai giocatori rimasti fuori dalle convocazioni per l’"ALL STAR GAME NBA” di Orlando. Se mi aveste letto nei capitoli precedenti, capireste al volo che mi sto riferendo alle “previsioni”, nemmeno tanto difficili soprattutto ad Ovest, che avevo fatto, a proposito dei “favolosi” 14 giocatori sui quali avrebbero puntato i 30 allenatori NBA, chiamati a diramare la restante parte della lista dei partecipanti alla “partita della festa”, visto che gli altri “meravigliosi” 10, come da consuetudine, li avevano già scelti gli appassionati votanti da casa. La scelta come ben sapete è caduta ad EST su: DENG, BOSH, PIERCE, HIBBERT, WILLIAMS, JOHNSON e IGUODALA. Ad OVEST invece, abbiamo: LOVE, WESTBROOK, NOWITZKI, ALDRIDGE, PARKER, NASH, M. GASOL. Vediamo un pò di fare un piccolo giochino e cercare di inventarci una partita parallela fatta da due squadre di “nostri” convocati che potrebbero, in linea teorica, non far rimpiangere troppo le 2 vere squadre ALL STAR. Una la chiamiamo “LO SCARTO DELL’EST”, l’altra “LO SCARTO DELL’OVEST". Occupiamoci della prima. Il quintetto titolare lo vedrei composto innanzitutto con STOUD al centro. Lo so è più un 4 che 5, ma in quella posizione può giocare bene e non è che non l’abbia fatto in passato. Il suo momento non è dei migliori visto che è fuori per infortunio, ed inoltre, la sua squadra di appartenenza, è in piena striscia positiva di 5 vittorie ottenute SENZA di lui e SENZA il suo gemello del “palla a me, e voi fate come @azzo vi pare, tanto non ve la do”, al secolo C. ANTHONY. Come PF non posso che considerare K. GARNETT; “The Revolution” non è più quello di una volta e si vede lontano un miglio, tuttavia è sempre un giocatore in grado di fare la differenza se sta bene, e dopo 12 anni di fila ininterrotti (dal 2000 al 2011) che era presente nella partita delle stelle, non me l’ero sentita di “eliminarlo”: i coaches, però avevano deciso che era arrivata l’ora, purtroppo. Non è detto comunque che l’anno scorso sia stato l’ultimo canto del cigno. Se le sue condizioni fisiche glielo permetteranno, l’anno prossimo sono sicuro che concorrerà per un posto nella vera squadra delle STAR. Come ala piccola ci metto senza ombra di dubbio JOSH SMITH, il vero uomo cardine degli HAWKS, più importante a mio avviso del suo compagno di squadra JOHNSON convocato però dai coaches. Sa fare tutto, tirare a canestro sia da 2 che da 3, sa penetrare, sa giocare in post, sa passare, sa stoppare, sa recuperare i palloni. Insomma quando ho detto tutto intendevo proprio TUTTO. La scelta sulla guardia la farei cadere su B. JANNINGS, giocatore migliorato ancora di più rispetto all’altro anno, e questa volta non c’è nemmeno la scusante di essere una sorpresa. Si è confermato una scheggia impazzita, letale con le sue penetrazioni e i suoi “jumper”. Come play, ovviamente non posso che scegliere R. RONDO, giocatore anche lui a tutto tondo e capace di prendersi le responsabilità quando il momento lo richiede: da vedere come Boston è stata capace di sopravvivere solo grazie alle sue prestazioni nel momento in cui mancavano 2 degli altri 3 violini di Boston. Come riserve mi prenderei R. ALLEN, G. MONROE, HOLIDAY, D. GRANGER, J. WALL, C. BOOZER, A. HORFORD. Voliamo ad Ovest. In mezzo all’area pitturata non mi priverei della presenza di P. GASOL, giocatore dotato di una tecnica sopraffina, capace di far scuola alla stragrande maggioranza dei pivot oltreoceano: sicuramente il suo atteggiamento un pò indolente infastidisce non poco, ma quando è concentrato è una potenza. Come ala forte non posso dimenticare probabilmente la migliore di tutti i tempi, quel meraviglioso giocatore che corrisponde al nome di TIM DUNCAN. La mobilità e l’incisività adesso è quella che è, ma il suo tiro di tabella ha fatto la scuola del basket e a rimbalzo ancora fa sentire tutta la sua presenza. Come guardia mi scelgo tutta la vita M. ELLIS. Spiegatemi come sia possibile che un giocatore come MONTA ELLIS, presente in NBA da ben 6 anni, non sia mai stato preso in considerazione per questa partita. Ho capito che GOLDEN STATE è la squadre più perdente di sempre nella lega, ma questo giocatore è SENSAZIONALE e fatto apposta per giocare partite del genere. Bha, si vede che di BASKET ne capisco poco. Come ala piccola i miei occhi non possono che brillare per DANILO GALLINARI. Diventato ormai uomo simbolo di DENVER, è in continua e strepitosa crescita. Sta stupendo tutti, ma neanche tanto, visto che ha dei mezzi straordinari ed è un ragazzo che ha sempre voglia di imparare e mettersi al servizio della squadra. Potete star certi che lo troverete sempre da ambo il lati del campo a difendere ed attaccare. Giocatore globale. Il mio play della squadra “LO SCARTO DELL’OVEST” è senza dubbio T. LAWSON, il play dei NUGGETS, anche lui in ascesa più che vertiginosa. Le riserve di questa squadra per me dovrebbero essere: P. MILLSAP, A. JEFFERSON, K. MARTIN (la guardia dei ROCKETS), R. GAY, Z. RANDOLPH, E. GORDON, G. WALLACE.

Posted by DON

2 commenti:

  1. grande don!
    i maestri siete tu e jack, quindi... concordo, in tutto!!!!
    ciao e grazie a entrambi.

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  2. Io ho solo il merito di avere ottimi amici che mi supportano in questa avventura.

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