giovedì 17 febbraio 2011

Make it ra1n



Molti lo chiamano il "ragazzo genio", "il padre del jailbreak" o cose simili, io lo chiamo con il suo nick Geohot. Questo hacker americano sale alla ribalta qualche anno fa per aver sbloccato l'iphone e da allora, nell'ambiente, non si fa altro che parlare di lui. Si perchè è stato il primo a fare quello che negli States si chiama "jailbreak", ovvero la procedura di sblocco di un dispositivo del quale si prendono i diritti di root e sul quale si possono far girare applicazioni di terze parti, proprio quello che le case produttrici non vogliono che accada. Nel corso degli anni si è parlato spesso della sicurezza dei device di nuova generazione, del modo in cui i vendors bloccavano i loro gioielli e impedivano la "manomissione" dai non addetti ai lavori. Molti di voi per anni ed anni hanno avuto fra le mani dispositivi che non potevano funzionare senza la sim dell'operatore, nel quale si potevano scaricare solo applicazioni "certificate", approvate dalla casa madre. Non proprio il massimo ad essere sinceri, ma le cose andavano così, per cui chi comprava un prodotto Apple, per esempio, sapeva di non poter sfruttare al 100% il proprio apparecchio. Poi un giorno...all'improvviso...la pioggia. Geohot mostrava al mondo l'impensabile. La comunità cibernetica, in delirio, e Steve Jobs un pò meno a dire il vero, sono stati catapultati in un nuovo mondo. Un ragazzino minorenne era riuscito dove nessuno era mai riuscito prima, aveva sbloccato l'iphone. Ovviamente la notizia fa il giro del mondo e del web, che a volte mi sembrano due cose diverse, e subito parte la caccia al genio e al suo tool per il jailbreak. Verità o bufala? Sacrosanta verità! Nel giro di poche ore il blog di Geohot è sommerso di visite, tutti vogliono il tesoro, la chiave per sbloccare il proprio device. Da quel giorno l'hacker più famoso del mondo non si è risparmiato, ha continuato a lavorare per migliorare i suoi exploit, per rendere sempre più vulnerabile quello che fino a poco tempo prima era considerato l'Alcatraz dei device. Apple non è stata a guardare ed è subito intervenuta per mettersi al riparo. Ha sviluppato un nuovo OS e si è schierata contro il giovane adolescente invocando la violazione dei diritti d’autore tramite l’utilizzo di programmi e software di terze parti. La disputa tra Apple e Geohot ha creato scompiglio nella comunità di internet, da una parte quelli che propendono per il diritto d'autore, dall'altra quelli che invocano la libertà. Tutto questo sicuramente ha contribuito anche ad aumentare le vendite per la compagnia di Jobs ma al tempo stesso ha posto il problema della sicurezza dei dispositivi Apple e del copyright, problema che internet tiene in scarsa considerazione dal momento che in milioni si battono per le licenze libere. In questi anni ogni qual volta la casa di Cupertino sfornava un nuovo idevice, ecco che spuntava un tool per sbloccarlo. Non solo Geohot ma anche altri hackers si sono messi al lavoro per rendere la vita impossibile a Mr Jobs, e ci sono riusciti benissimo. Non potendo niente dal punto di vista software, Apple ci ha provato dal punto di vista legale ma in America il jailbreak è legale, per cui Jobs si è rivolto alla Corte Federale così come ha fatto Sony che in questi mesi ha fatto richiesta per un'ordinanza restrittiva contro Geohot. Cosa che è andata a buon fine, per loro si intende, con la motivazione che quanto da lui messo in opera puo' costituire un serio danno per il prodotto e per il lavoro dell'azienda che lo produce. La multinazionale giapponese non ha preso bene lo sblocco della ps3 e al contrario di Apple non è andata per il sottile, passando subito alle vie legali. L’accusa mossa da Sony è importante e consiste nell’aver “contravvenuto a misure effettive di protezione tecnologica dispiegate da SCEA per proteggere da accesso non autorizzato e/o effettuazione di copie illegali di prodotti legati a PlayStation 3 e altri lavori protetti da copyright”. Inoltre Geohot è anche accusato per “aver conseguito guadagni, sul suo blog c'è il pulsante "donate", tramite la sua azione illegale”. Staremo a vedere gli sviluppi...

2 commenti:

  1. Secondo me il copyright è una cagata, o almeno lo è per quello che riguarda la parola scritta diciamo, cioè, non sò se mi spiego, ma non è che tu quando scrivi qualcosa te ne puoi appropriare come se l'avessi inventata di sana pianta, cioè stai comunque utilizzando dei mezzi che sono alla portata di tutti, come puoi impedirmi di replicare le tue parole ad esempio.
    Si lo sò sono un pò confuso, e ti chiedo di chiarirmi le idee o maestro!!!
    Non sò se questo mio discorso metafisico possa utilizzarsi anche con i diritti che riguardano software hardware e tecnologie varie, forse si, in fondo se uno trova per primo una combinazione ideale, efficiente ed efficace di una qualunque cosa perchè io per averla devo pagare, magari ci sarei arrivato da solo lo stesso, cioè....boh?!?!?!?
    Aiuto mi si è intrecciato il cervello!!

    Difazz

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  2. Sono d'accordo, perchè se tu fai una scoperta e vuoi farmela pagare devi essere bravo tu a renderla inattaccabile, ma nel momento in cui uno scopre come aggirare quello che tu hai creato non te la puoi prendere perchè c'è qualcuno più in gamba di te...Allora è solo un problema di quanti soldi vuoi farci, di conseguenza con l'avidità si corre il rischio di svegliare il can che dorme e di prenderla in saccoccia. Anche se alla fine penso sia tutto un fatto di marketing, vuoi che non sappiano che fatto la scoperta ci sarà uno che trova il modo di aggirarla? Ma dai! E allora? Io faccio la scoperta e la vendo, tu trovi il modo di fregarmi e di conseguenza fai pubblicità a me e a te stesso però io così vendo di più perchè c'è il modo di aggirare l'ostacolo che io ho creato...è un casino, dio benedica Goehot e tutti quelli che come lui si sbattono per rendere più democratico questo sistema corrotto.

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