lunedì 14 marzo 2011

Geohot vs Sony


Ancora una volta è scontro tra Sony e Geohot. L'ultima genialata della casa nipponica, con il contributo del giudice federale Joseph Spero di San Francesco, è stata quella di farsi dare gli indirizzi IP di chiunque abbia visitato il sito dell'hacker. Secondo i responsabili di Bluehost, la compagnia di hosting che ospita il portale dell'hacker, Sony si preparerebbe infatti a farsi consegnare "la documentazione contenente tutti i log del server, gli indirizzi IP, informazioni relativi agli account con relativi accessi e il contenuto dei form di registrazione". Il mandato obbligherebbe inoltre Bluehost a consegnare "ogni altra informazione relativa all’identificazione di tutte le persone o computer che hanno avuto accesso o scaricato file ospitati attraverso il sito www.geohot.com". Ma non è finita qui, perchè il delirio dei mangia riso ha preso di mira anche YouTube, con l’intento di ottenere i dati di coloro che hanno visto il video relativo alle operazioni di jailbreak. Si tratterebbe di "documenti che riproducono tutte le registrazioni o nomi utente e indirizzi IP di chi ha postato o pubblicato commenti in risposta al video", e qui cari miei la cosa si fa veramente ridicola. Ma siccome alle falde del monte Fuji sono incazzati per davvero, vogliono fare gli sboroni e se la prendono anche con Twitter, per il quale Sony potrebbe chiedere la chiusura immediata di ogni messaggio associato all'account di Geohot e "la documentazione per identificare nomi, indirizzi e numeri di telefono associati agli account Twitter". Le informazioni ottenute risulterebbero utili a Sony per due motivi principali, innanzitutto per documentare l’avvenuta distribuzione dell’hack e poi per decidere il luogo dove citarlo in giudizio. I registri contenuti nel server dimostrerebbero infatti, secondo Sony, come la maggior parte dei download sia avvenuto nella California del Nord, il che renderebbe preferibile effettuare il processo a San Francisco (a tutto vantaggio di Sony), piuttosto che nel New Jersey, patria dell'hacker. Difficile ipotizzare azioni legali da parte del colosso giapponese nei confronti degli utenti che hanno consultato, anche solo per curiosità, o scaricato il materiale prodotto da Geohot. Si tratta con tutta probabilità di una azione intimidatoria nei confronti del giovane hacker che però non intende farsi intimorire facilmente. Dopo il successo ottenuto dalle recenti donazioni effettuate dai suoi sostenitori, Geohot si prepara non solo alla sua difesa ma anche ad una nuovo hack contro il colosso giapponese prendendo di mira il neonato Xperia Play, etichettato come PlayStation Phone e prodotto da Sony Ericsson. Stay tuned!!!!!!!!

2 commenti:

  1. Io personalmente sono più per la Sony. Questi sicuramente offrire di più, che si rifletterà in futuro di nuovo.

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  2. Freedom is future!!! Lunga vita a Geohot...Sony fa il suo lavoro e Geohot anche, chi vincerà?

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