martedì 18 gennaio 2011

The Ming Dinasty

A 40 anni dal primo storico incontro tra Richard Nixon e Mao Tse-tung, stasera a Washington si apre il vertice che vede come unici partecipanti Barack Obama e Hu Jintao. Facciamo due analisi. Da quando Deng Xiaoping ha assunto la guida del paese, nel 1978, la Repubblica popolare cinese si è avviata lungo il cammino delle riforme interne e dell’apertura al resto del mondo. Tre generazioni di leader, dopo Deng è stata la volta di Jiang Zemin e ora di Hu Jintao, sono riuscite a condurre uno stato demograficamente e territorialmente immenso e una società estremamente complessa e tecnologicamente arretrata verso un crescente benessere e un sempre più incisivo ruolo internazionale. Lo sviluppo economico che la Cina ha realizzato negli ultimi venticinque anni non ha precedenti storici. All’attuale ritmo di crescita si può pronosticarne l’ascesa a potenza globale nel volgere di pochi decenni. Secondo molti esperti, la Cina è l’unico Stato in grado di sfidare, nel medio-lungo termine, la leadership mondiale degli States, sia economicamente che militarmente. Pertanto, la trasformazione in corso in Cina rappresenta il fenomeno destinato ad avere il maggiore impatto sugli equilibri internazionali nei prossimi decenni. L’emergere di una nuova potenza economica e militare è spesso stato un fattore di destabilizzazione dell’ordine internazionale da cui sono scaturiti conflitti e guerre. Non è facile prevedere se l’ascesa della Repubblica popolare cinese porterà a rivolgimenti politici di carattere rivoluzionario oppure ad una graduale e non violenta ridistribuzione del potere a livello mondiale. Dalla fine della guerra fredda all’attacco all’America dell’11 settembre, l’ascesa della Cina è stata sicuramente l’evento di maggior rilievo nell’arena politica ed economica mondiale. Il fenomeno, che potrebbe preludere a una redistribuzione del potere sulla scena internazionale, è stato una sorta di imprevisto della storia ed ha destato profonda preoccupazione in una moltitudine di policy-maker. Molti tra questi ritengono che la crescita economica cinese e la ripresa del nazionalismo produrranno un tentativo cinese d’egemonia asiatica. Grazie alla vastità della sua popolazione, la Cina ha il potenziale per diventare in pochi anni più ricca del Giappone e degli stessi Stati Uniti. In particolare, una Cina ricca viene considerata dagli Stati Uniti un competitore estremamente pericoloso sia sul piano strategico militare sia su quello puramente economico. Fin dai primi anni 80, si sono periodicamente manifestate ai massimi livelli delle amministrazioni americane richieste di implementazione di una politica di contenimento verso l’emergente potenza cinese. L’evoluzione dei rapporti di forza ha indotto il Pentagono a disegnare nuove strategie di sicurezza in Asia. Gli strateghi militari americani hanno iniziato a parlare di un possibile conflitto con la Cina. Siete pronti a dare il benvenuto al dragone rosso?

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