martedì 25 gennaio 2011

Street Art


Banksy è un artista inglese ed è uno dei maggiori esponenti della street art. Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica. La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil, che proprio con Banksy è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso street artists di tutto il mondo. I suoi stencil hanno cominciato ad apparire proprio a Bristol, poi a Londra, in particolare nelle zone a nordest, e a seguire nelle maggiori capitali europee, notevolmente non solo sui muri delle strade, ma anche nei posti più impensati come le gabbie dello zoo di Barcellona. Nonostante la recente fama mondiale, e le notevoli quotazioni delle sue opere, Banksy continua a rimanere fuori dallo starsystem e a preferire la sua arte in mezzo alla gente comune. I suoi stencil sono caratterizzati da immagini singolari ed umoristiche, a volte accompagnate da slogan. Il messaggio di solito è contro la guerra, anti-capitalistico, anti-istituzionale e a favore della pace. I soggetti sono animali come scimmie e ratti, ma anche poliziotti, soldati, bambini e anziani. Fa anche adesivi e sculture, come la famosa "cabina telefonica assassinata". Una delle caratteristiche che ha reso famoso Banksy è la sua abilità di entrare nei musei più importanti del mondo e appendere delle sue opere tra le altre già presenti. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell'intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l'aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecentocon bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.). Ha sparso Londra con stencil di topi, i famosi "rat": curiosamente anagrammando questa parola si ottiene "art". Per sua stessa ammissione, si tratta di una coincidenza. Il soggetto dei topi è stato scelto in quanto odiati, cacciati e perseguitati, eppure capaci di mettere in ginocchio intere civiltà. "Se sei piccolo, insignificante e poco amato allora i topi sono il modello da seguire definitivo con un cetriolo". Uno dei suoi più famosi murales, quello con gli attori di Pulp Fiction che stringono banane anziché pistole, è stato recentemente rimosso: il suo valore stimato si aggirava intorno ai 400 mila euro. «Alcune persone diventano dei poliziotti perché vogliono far diventare il mondo un posto migliore. Alcune diventano vandali perché vogliono far diventare il mondo un posto migliore da vedere». Nell'agosto del 2005 Banksy ha realizzato dei murales sulla barriera di separazione israeliana, costruito dal governo israeliano nei territori occupati della Cisgiordania (soprattutto a Betlemme, Ramallah e Abu Dis), combinando varie tecniche. Le caratteristiche di questi murales sono veri e propri squarci nel muro (realizzati con la tecnica del trompe l'oeil) che permettono di "vedere" cosa c'è dall'altra parte. Nel 2007 è ritornato a Betlemme per effettuare ulteriori murales. 

www.banksy.co.uk/ 

2 commenti:

  1. Grande luchì!
    combattiamo la feccia a colpi di cultura!

    prendiamoci cura dei nostri pensieri prima che del nostro corpo, della nostra sanità mentale prima che della nostra pancia, cerchiamo di nutrirci di cultura, cerchaimo di avere un pensiero libero.
    Nutriamoci di cultura cazzo!!!! di quella che ci fà tremare!
    bisognerebbe che ci fossero dei distributori di realtà agli angoli delle strade, roba da prendere gratuitamente!
    quello che fà questo ragazzo è semplicemente dimostrare la sua vitalità e la contrarietà ad un pensiero stereotipato che ci vorrebbe identici a fottutissimi automi, cerca di farci vivere sulla nostra pelle il momento attuale, il tempo reale, il confronto con le persone che ci fà capire cosa vogliamo tastando il polso della situazione nel sapore acre del nostro sudore, sbarazziamoci di chi è buono soltanto ad etichettarci servendosi di luoghi comuni. cultura è partecipare (come diceva il signor G parlando della libertà).
    Cercano di ammazzare l'identità singolare del nostro pensiero critico, la nostra unicità, ma noi conosciamo quali sono le nostre priorità, che non sono fatte di tv o feisbuc, noi reperiamo informazioni dove gli altri perdono la faccia insieme alla dignità e dove nella loro ottusità ci indicano, loro malgrado, la via perchè sono tutto quello che noi non diventeremo mai, per fortuna.
    cultura è controcultura.

    Grazie Bansky, il nostro signor B.

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  2. Sono perfettamente d'accordo. Ed è per questo che che ho bisogno di aiuto per far crescere questo spazio dedicato all'arte. Non ci capisco molto, sono sincero, ma sono fermamente convinto che l'arte è un pilastro attorno al quale confrontarci per crescere e sviluppare la nostra cultura. Il confronto è cultura e la cultura è crescita per cui mandatemi tutto il materiale che avete o che scovate in giro, qui troverete sempre le porta aperta per diffondere e confrontarvi.

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