mercoledì 26 gennaio 2011

Recycle


Il problema della gestione dei rifiuti è diventato sempre più rilevante. La crescita dei consumi e dell'urbanizzazione hanno aumentato la produzione dei rifiuti e ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare la spazzatura. L'uso delle discariche, pur avendo in sé costi bassi, comporta uno spreco di materiale che sarebbe almeno in parte riciclabile. Inoltre crea grandi concentrazioni di rifiuti con possibili conseguenze sull'ambiente. Gli inceneritori, invece, basano il loro funzionamento sull'incenerimento dei rifiuti. Gli impianti più recenti sfruttano la combustione così ottenuta recuperando un minimo di energia elettrica e calore ma hanno il problema della gestione delle emissioni tossico-nocive (polveri sottili e diossine). A monte del riciclaggio e della raccolta differenziata, assume rilevanza il tema della prevenzione dei rifiuti, della responsabilità sociale dei produttori e di un insieme di leggi volte alla riduzione degli imballaggi, all'uso di materiali biodegradabili, come le bioplastiche e le pile ricaricabili. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una piccola rivoluzione. Sono sempre di più gli italiani sensibili al tema della raccolta dei rifiuti, specie se si tratta di elettrodomestici e apparecchiature elettroniche. Nel 2010 infatti la raccolta di frigoriferi dismessi, vecchi televisori, videoregistratori e pc è aumentata del 17%. A rivelarlo è il consorzio Italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici (Ecodom), che ha messo in evidenza anche un altro interessante dato: con l’aumento del recupero di questo tipo di rifiuti, e quindi del successivo riciclo, si è verificato un taglio delle emissioni di C02 nell’atmosfera pari a circa un milione e 800 mila tonnellate. Secondo il bilancio di Ecodom, in Italia, nel corso del 2010, sono state raccolte complessivamente 89.100 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici che rappresentano, in totale, più del 36% di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici presenti sul territorio nazionale. Ma la notizia più interessante è forse nella vasta quantità di materiali e materie prime ottenute dal riuso di queste apparecchiature, 58.340 tonnellate di ferro (quantità utile alla fabbricazione di oltre un milione di automobili) 1.655 tonnellate di rame (con le quali si possono rivestire circa 60 Statue della Libertà), 2.876 tonnellate di alluminio (con queste quantità si possono tranquillamente realizzare 215 milioni di lattine) e 7.500 tonnellate di plastica (ovvero 150 milioni di bottiglie da 1,5 litri). Dunque finalmente anche dalle nostre parti è spuntato un barlume ecologico sperando che non sia una meteora come spesso accade per le belle cose italiane. Purtroppo la strada è ancora costellata di ostacoli spesso insormontabili ma non bisogna abbattersi e continuare così per raggiungere un obiettivo che migliorerà la vita nostra e dei nostri eredi. Troppo spesso si pensa al presente senza una programmazione a lungo termine, non parlo dei piani quinquennali dell'ex Unione sovietica, ma di piani che guardano davvero al futuro anche per fare un favore a questo gnocco minerale che gira intorno al sole e che ci ospita da millenni. 

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